Cara Sampdoria non cerchiamo alibi… E’ il titolo perfetto per la Puntina di Massimiliano Lussana.
Dico subito le due verità più sgradevoli e certamente quelle che non troveranno concordi tutti i tifosi.
Prima: prendersela con Irrati, con l’arbitraggio, con i poteri forti e col mondo per la partita di domenica è semplicemente un alibi.
La Sampdoria ha giocato una partita pessima e allucinante e quindi tutte le altre sono scuse.
Di più, se bisogna prendersela con qualcuno quello è il Var, Aureliano di Bologna, che a mio parere avrebbe potuto richiamare Irrati anche per una caduta di Ramirez nell’area della Fiorentina sul 2-0 che a mio parere era rigore tutta la vita. Ma, dicono, ci fosse un fuorigioco millimetrico…
Tutte le altre decisioni sono corrette.
Ma, per l’appunto, non cerchiamo alibi.
Non è colpa di Irrati, nè di Aureliano se fra quattordici blucerchiati scesi in campo secondo me solo due meritavano una stiracchiata sufficienza: Gabbiadini per il gol e Tonelli perchè è l’unico che ha retto in difesa, certamente il migliore del mazzo.
Non è colpa di Irrati, nè di Aureliano se Colley sbaglia due gol fatti davanti alla porta.
Non è colpa di Irrati, nè di Aureliano se Dragowski para benissimo tutto ciò che c’è da parare e, da inizio campionato, non mi ricordo una parata, non una, di Audero. E qui continuo a auspicare il tesseramento di Viviano o persino di Puggioni, se fosse possibile, solo perchè Casazza ha smesso.
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Non è colpa di Irrati, nè di Aureliano se c’era chi mugugnava per le prestazioni di Bertolacci e Thorsby ma Jankto e soprattutto Vieira hanno fatto, se possibile, peggio.
E la Sampdoria del secondo tempo è stata peggio di quella, già inguardabile, del primo.
Ma nella prima frazione, almeno, si poteva parlare di episodi, di sfortuna, di destino cinico e baro. Poi, ovviamente, una squadra come la Fiorentina entra come una lama nel burro nel ventre molle di questa Sampdoria, giocando di rimessa.
E non è colpa di Irrati, nè di Aureliano se Murru va a prendersi un’ammonizione stupida e una seconda pure del tutto evitabile.
Secondo punto, ancor più controverso: prima se ne va Ferrero, meglio è e ogni giorno in più che resta è un dramma (di fronte a compratori veri, s’intende e non a gente che vuole la società a prezzi da sbarazzo, che non è un grande attestato di “capienza” e di passione).
Ma, forse non casualmente, appena si è ricominciato a parlare di società, di nuovo la squadra è finita nel marasma.
Non sembra un caso, riflettiamoci.
Insomma, se la squadra e il clima sono quelli di oggi la Sampdoria retrocederà certamente.
Ma non credo che la squadra sia questa.
E non credo che il clima debba essere questo.
Ci sono ancora 42 punti a disposizione e, per dire, la Sampdoria può ancora vincere lo scudetto.
Poi, non credo che lo vincerà, ma penso che abbia tutte le carte in regola per salvarsi.
A darmi serenità è la serenità di Claudio Ranieri, che ha fatto un’analisi lucidissima della partita.
E quando si resta lucidi, già si è a metà dell’opera.
E’ l’ora della speranza e non del pianto, dell’orgoglio e non delle prefiche, della testa e non della pancia, della verità e non delle notizie interessate.
Sperando che il 2011 abbia insegnato qualcosa a tutti.