Cessione o no, la Sampdoria ora non deve sbagliare il terzo calciomercato di fila. Lanna e Stankovic devono valutare tutto…
Aspettando la cessione della società e sperando davvero di essere vicini alla telenovela, la Sampdoria non può permettersi di sbagliare la terza sessione di calcio mercato di fila.
Non ho nessuna nostalgia di Massimo Ferrero (che è pronto a tornare, lo sappiamo, ma che in buona sostanza non se n’è mai davvero andato dai lidi blucerchiati nell’ultimo anno) ma bisogna ammettere che l’attuale CdA – che pure ha ricevuto in eredità una situazione estremamente difficile a livello societario e finanziario – deve cercare di non ripetere gli errori del recente passato.
Lo scorso gennaio i due acquisti azzeccati furono quelli di Sabiri – comunque decisivo per la salvezza – e Rincon, entrambi portati – giusto sottolinearlo – da Daniele Faggiano.
Le cose andarono male con Stefano Sensi (anche se le qualità del giocatore a scatola chiusa restano indiscutibili), malissimo con Giovinco e Supriaha che in pratica non scesero mai in campo. Non è che le cose in estate siano andate meglio, anzi.
Calciomercato estivo deludente…
Filip Djuricic ha avuto qualche raro momento di luce in mezzo a tanto buio, Gonzalo Villar non ha mai convinto, Ignacio Pussetto si è visto pochissimo, Harry Winks ad oggi si sta rivelando un’operazione fallimentare (sull’inglese vale un po’ il discorso di Sensi, il giocatore non si discute ma se non è in condizione non serve a nulla).
Forse l’unico innesto da salvare resta quello del cavallo di ritorno Murillo. Su Amione personalmente – nonostante la grande fiducia di Stankovic nei suoi confronti – continuo ad avere qualche dubbio: sarò ben lieto di sbagliarmi.
Siccome il mercato si fa in entrata e si fa anche in uscita, credo che la Sampdoria e l’attuale board facciano bene a imparare dai propri errori anche per le cessioni.
So bene che ci sono esigenze di cassa, non ci giriamo troppo attorno. Anche la scorsa estate alcune operazioni furono dettate da motivi strettamente economici (penso a Damsgaard) mentre credo che altre partenze – come quelle di Candreva e Thorsby – siano state portate avanti anche perché si trattava all’epoca per l’ormai ex mister Marco Giampaolo di giocatori tra virgolette sacrificabili.
Ora la storia si può ripetere di fatto in questo strano mercato di gennaio, con Stankovic che avrebbe chiesto al club tanti cambiamenti ma con una squadra che verosimilmente dall’8 al 23 dicembre nel ritiro in Turchia – a sessione ancora ufficialmente chiusa – dovrebbe essere ancora piuttosto simile a quella attuale.
Calciomercato Sampdoria, giusto privarsi di Sabiri?
La Sampdoria ora non deve sbagliare il terzo calciomercato di fila…
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Ci sono molti esuberi in vista. Si parte dal presupposto che in una squadra che ha conquistato 6 punti in 15 partite c’è poco da salvare. Vero, o forse vero solo sino a un certo punto. Ci sono almeno 4 giocatori che possono partire – Sabiri, Colley, Beresznsky e Caputo – non solo perché stanno giocando una stagione deludente ma anche perché con ogni probabilità sono gli unici ad avere un po’ di mercato reale.
Ma prima di lasciarli andare bisogna capire chi arriverà al loro posto.
Personalmente io aspetterei ancora un po’ Sabiri, che resta un elemento di talento e che comunque è tra i giocatori impegnati al mondiale. Dispiace anche veder andar via Colley, che tra alti e bassi è stato in questi anni un punto di riferimento in difesa: credo però che il gambiano volesse cambiare già aria ad agosto visto il mancato trasferimento al Maiorca vissuto con malumore.
Il caso Fabio Quagliarella
In questa Sampdoria penso che alla fine tutti i giocatori possano essere sacrificabili in uscita. Nessuno è veramente indispensabile. E però io un’eccezione la farei almeno per Fabio Quagliarella.
Non capisco quali motivazioni portino questa Sampdoria a tagliare un capitano, un uomo simbolo che a 40 anni ha deciso di chiudere la sua carriera a Genova e in maglia blucerchiata.
Quagliarella non solo è un grande calciatore ma sa cosa vuol dire indossare questa casacca: non mi pare un dettaglio da poco, visto il rischio naufragio per la Samp in questo momento storico sia a livello sportivo sia a livello societario.
Oltre tutto il taglio di Quagliarella non porterebbe particolari benefici a livello economico. Far finire questa storia così, un po’ in sordina, credo non faccia bene neppure alla stessa Sampdoria.
Credo che un giocatore come Quagliarella meriti un’uscita diversa. Magari a fine stagione, con una nuova società e soprattutto dopo una salvezza raggiunta sul campo.