Il tema della cessione della Sampdoria interessa non solo il club blucerchiato, ma tutto il movimento calcistico italiano: per Agresti ne va della credibilità della Serie A
Stefano Agresti non ha parlato solo della situazione societaria, ma ha parlato anche della cessione della Sampdoria. Il club blucerchiato è in vendita, ma le trattative, per il momento, non stanno decollando.
Dopo l’arresto di Massimo Ferrero dello scorso 6 dicembre, il club si è sostenuto solo grazie all’abilità dei dirigenti e alle voci su potenziali acquirenti. La domanda che si pone il giornalista è se gli interessati abbiano preferito aspettare per poter prendere il club a un prezzo stracciato:
I tifosi hanno provato a far sentire la loro voce. Inutilmente. La Sampdoria è andata avanti per un anno intero – l’arresto di Ferrero risale al 6 dicembre 2021 – sostenuta solo dalle voci su acquirenti più o meno ricchi, più o meno reali, comunque sempre svaniti nel nulla quando è arrivato il momento della verità. Quelli che si erano proposti sono stati respinti dall’allora proprietario del club, gli ultimi non si sono mai spinti fino in fondo alla trattativa: che preferiscano acquistarla a prezzo stracciato quando la fine è a un passo e la B è diventata realtà? Possibile.
Cessione Sampdoria, Agresti: la speranza è vendere a dicembre
Sampdoria, Agresti: serve la cessione immediata. In gioco la credibilità della Serie A
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La speranza è la cessione già a dicembre. La Serie A – si legge – non può permettersi che una società storica e importante come la Sampdoria viva ancora dei mesi come quelli precedenti. Ne va della credibilità di tutto il movimento calcistico:
La Serie A però non può permettersi di affrontare cinque mesi di campionato con una squadra che non ha società. Ne va delle credibilità del movimento, dell’attendibilità dei verdetti. Quale immagine trasmetteremmo all’estero, là dove già faticano a dare valore ai diritti televisivi del nostro calcio? L’auspicio di tutti deve essere quello di un passaggio di proprietà immediato, a dicembre, affinché ci sia tempo perché la Sampdoria affronti il mercato con la possibilità di intervenire. Per non trovarci di nuovo a dire, inutilmente, mai più.