Anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha parlato del caso Juventus e di quanto sta accadendo a Torino. Ecco cosa ha detto.
Sì continua a parlare tantissimo di quanto è successo e quanto accadrà in casa Juventus. Andrea Agnelli non è più il presidente del club bianconero con Gianluca Ferrero nominato al suo posto. E tutto il CdA ha rassegnato le sue dimissioni. Questo però è già il passato, le novità invece non sono piacevoli.
La procura di Torino, infatti, ha chiesto il rinvio a giudizio di 12 persone fisiche e della società: imputati Agnelli, Nedved, Paratici e Arrivabene. Stralciate soltanto le posizioni dei tre componenti del collegio sindacale, per cui verrà chiesta l’archiviazione.
Le accuse sono di false comunicazioni sociali, manipolazione del mercato, dichiarazioni fraudolente con utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ostacolo alle autorità di vigilanza. Mercoledì la società ha pubblicato una nota ufficiale in cui ribadisce la correttezza del proprio operato.
Caso Juventus, le parole del ministro Abodi
Caso Juventus, il ministro Abodi conferma: ci sono altre squadre…
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Intanto però anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, intervistato dall’Ansa ha parlato di quanto sta accadendo alla Juventus. Mettendo in guardia anche altri club.
La situazione della Juventus è soltanto la punta estrema e, per certi versi, anche clamorosa, di un fenomeno su cui non possiamo voltarci dall’altra parte. pCredo la Juventus non sia l’unica, dunque è il momento di mettere ordine e di andare a controllare in maniera più puntuale.
Ci sono società che si comportano in maniera estremamente corretta e altre che, evidentemente, hanno interpretato in maniera troppo particolare le norme. E questo determina un problema anche sul versante dell’equa competizione.
La conclusione, invece, è per le possibili sanzioni.
I comportamenti gestionali devono esser monitorati, analizzati, valutati ed eventualmente sanzionati. Mi auguro che i fenomeni degenerativi vengano regolati all’interno del sistema sportivo.