Nelle condizioni previste nella vendita di abbonamenti e biglietti dei 20 club di Serie A in ben 10 non sono previsti alcun tipo di rimborsi. Tra queste società c’è la Sampdoria
Il calcio non si ferma. Si gioca a porte chiuse. Si giocherà senza tifosi, senza passione. Ma per il momento non si può fare altrimenti. Si può solo provare a chiedere il rimborso del costo del singolo biglietto, se previsto. Già se previsto perchè al di là di ogni singola decisione presa per le singole gare, nelle condizioni previste nella vendita di abbonamenti e biglietti dei 20 club di Serie A per 10 società non sono previsti alcun tipo di rimborsi.
Tra questi dieci club, nove sono già stati protagonisti di un procedimento da parte dell’Antitrust proprio per le clausole considerate vessatorie. Tra queste squadre c’è naturalmente la Sampdoria di Massimo Ferrero. Ma non solo. Le squadre che non prevedono alcun rimborso sono Atalanta, Brescia, Genoa, Inter, Juventus, Lecce, Roma, Spal, Udinese e come detto la nostra amata società di calcio…
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L’Atalanta sottolinea che chi acquista un abbonamento o un biglietto “prende atto ed accetta che l’obbligo di giocare partite a porte chiuse, e/o eventuali chiusure di settori (e/o parte di essi), e/o l’eventuale squalifica del campo e la disputa di partite in campo neutro, disposti per Legge, regolamenti o provvedimento di autorità pubbliche o sportive, non genereranno diritto al rimborso e le spese di trasferta saranno a carico del Titolare.
Nessun rimborso e nessuna spesa di trasferta saranno, in particolare, dovuti nei casi di impossibilità della prestazione per responsabilità indiretta di Atalanta, quali sanzioni inflitte a quest’ultima per comportamento dei propri sostenitori (a titolo meramente esemplificativo, per chiusura di settori del Gewiss Stadium di Bergamo disposta dalla giustizia sportiva)”.
Per la Juventus, “l’eventuale annullamento e rinvio di una gara, con conseguente modifica di data, orario ed eventualmente luogo di disputa delle gare devono considerarsi modalità che rientrano nella normale prassi organizzativa degli eventi sportivi e in ogni caso sono da intendersi come situazioni possibili ed eventuali per le quali l’Abbonato accetta il rischio che si verifichino”.
Variazioni che “non danno diritto al rimborso parziale dell’abbonamento, né all’indennizzo per eventuali pregiudizi o al risarcimento dei danni diretti e indiretti che dovessero derivare dalle variazioni stesse”.
Regolamenti simili sono previsti anche da Brescia, Genoa, Lecce, Sampdoria, Spal e Udinese. Il Milan, invece, pur essendo tra le squadre sotto indagine Antitrust, considera il rimborso solo nel caso in cui la variazione di data superi i 7 giorni, eventualità per cui è prevista unicamente la possibilità di rimborso del titolo di accesso, con esplicita esclusione di ogni spesa accessoria sostenuta da parte del Titolare in conseguenza della suddetta variazione”, senza tuttavia fare riferimento agli abbonati né all’eventualità di gare a porte chiuse.
Nel caso di Milan-Genoa, tuttavia, il club rossonero sta già predisponendo il rimborso.