La Corte d’Appello ha fissato al 20 gennaio l’udienza per l’inchiesta relativa alle plusvalenze: coinvolte Juventus, Sampdoria e altre sette squadre
L’inchiesta per le plusvalenze torna a far tremare il mondo del calcio. La giustizia sportiva, questa volta, non vuole perdere tempo e, dopo la decisione della Procura federale di riaprire il processo, la Corte d’Appello ha già fissato la data per il 20 gennaio alle ore 12:30.
Come riporta La Gazzetta dello Sport, sarà come assistere, nello stesso giorno, all’udienza preliminare e al processo vero e proprio. I giudici, infatti, dovranno prima decidere se esistono le prove sufficienti per riaprire il processo e, in caso di risposta affermativa, andare al dibattimento. Il prossimo 20 gennaio, dunque, si preannuncia un giorno molto importante per il calcio italiano.
Inchiesta plusvalenze, nel processo anche la Sampdoria
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Oltre alla Juventus, infatti, l’indagine “Prisma” della Procura di Torino, che potrebbe portare alla riapertura del processo, sono coinvolte otto squadre. Ci sono la Sampdoria , l’Empoli, il Genoa, il Pisa, il Parma, la Pro Vercelli e il Novara che, però, è diventata una società completamente nuova. I dirigenti coinvolti, in totale, sono 52, inclusi Massimo Ferrero e Antonio Romei, attuale vice-presidente blucerchiato.
Un ruolo chiave sarà quello di Giuseppe Chiniè, capo della Procura. Bisognerà, infatti, vedere se chiederà, come nella scorsa primavera, multe e inibizioni per i dirigenti o se arriverà ai punti di penalizzazione o, addirittura, alla retrocessione. Molto si gioca sulla parola con cui i pm hanno definito le plusvalenze: artefatte. Chiniè dovrà decidere se questo ha influito sulle iscrizioni ai campionati.
Rimane, tuttavia, la difficoltà nel definire con certezza il valore di un giocatore e, di conseguenza, l’artificiosità o meno della plusvalenza. Diverso, invece, il discorso sull’altro filone aperto dalla Procura, ovverosia quello delle “partnership” di alcune società con la Juventus. Ma le indagini, qui, si prospettano ancora lunghe.