L’avvocato Mattia Grassani è specializzato in diritto sportivo ed annovera tra i propri clienti numerose società sportive professionistiche nell’interesse delle quali ha affrontato e svolto difese giudiziali relativamente a diverse questioni tra le quali rapporti con la CO.VI.SO.C., iscrizione ai campionati, tutela assicurativa ed infortunistica, contratti di sponsorizzazione, contenziosi per la titolarità dei diritti televisivi, gestione e concessione degli impianti sportivi.
Secondo la sua esperienza professionale le difficoltà finanziare delle aziende di Massimo Ferrero possono “contagiare” la Sampdoria?
Non sono perfettamente a conoscenza delle effettive difficoltà finanziarie delle aziende del presidente blucerchiato. Tuttavia, la Sampdoria disputa il campionato di Serie A, introita ricavi importanti derivanti dai diritti televisivi e dai trasferimenti dei calciatori, e, per quanto mi risulta, ha una gestione non eccessivamente pesante (meno di 40 milioni di monte ingaggi) anche grazie all’operato di dirigenti capaci quali Carlo Osti. Ragione per cui ritengo che la Samp abbia attualmente la forza di proseguire regolarmente l’attività anche in caso di sofferenza finanziaria della controllante. Non è, insomma, automatico, nel calcio che la crisi, se di crisi si tratta, di altre società del gruppo attragga o travolga anche la compagine calcistica…
E’ possibile che la Sampdoria sia ‘usata’ come garanzia per le altre società del Gruppo Ferrero?
Non possiamo saperlo in alcun modo, almeno con i mezzi ordinari. Certamente se una delle società in difficoltà è proprietaria delle azioni del club calcistico, quest’ultimo rappresenterebbe un asset di assoluto rilievo nella negoziazione circa il ripianamento di eventuali posizioni di sofferenza.
LEGGI ANCHE Avvocato D’Onofrio:”Ferrero? La Sampdoria non rischia”
Ci possono essere conseguenze dirette (punti di penalizzazione o altro) per la Sampdoria in caso di fallimento delle altre società di Massimo Ferrero?
Mi sembra una ipotesi molto remota. I club calcistici solitamente sono estranei a vicende di altre società della ‘galassia’ del proprietario / beneficiario effettivo delle azioni. Diversa invece potrebbe essere la posizione del Presidente che, comunque, sarebbe tenuto al rispetto delle ‘disposizioni per la onorabilità’ di cui all’art. 22bis NOIF, che prevedono la preclusione al tesseramento per i condannati con sentenza definitiva superiore a un anno per reati fallimentari.
Secondo la sua esperienza professionale e conoscenza diretta, ci sono state in passato situazioni analoghe a quelle della Sampdoria? come si sono risolte? La cessione è l’unica soluzione?
Si tratta di situazioni che ciclicamente si ripetono nel mondo del calcio, molto sensibile alla fluttuazione del valore degli assets ed alla volatilità delle azioni. La cessione può essere certamente una delle soluzioni ma non è detto che l’imprenditore decida di sacrificare un bene così prezioso e redditizio, cosicché spesso si fa ricorso ad altre forme di auto o etero finanziamento per risolvere problemi di altre società che nulla hanno a che vedere con il club calcistico.
Se fosse un tifoso della Sampdoria, sarebbe tranquillo in questo momento?
Se fossi un tifoso della Sampdoria mi concentrerei certamente più sulla posizione di classifica mentre non sarei preoccupato per le difficoltà che mi ha descritto. La permanenza in Serie A, infatti, rappresenta, oltre che l’obiettivo minimo per un club glorioso come quello blucerchiato, un approdo sicuro in grado di consentire di far affidamento su ricavi certi e idonei a sviluppare un progetto tecnico tale da consentire l’autofinanziamento e, dunque, la sopravvivenza del club ad alti livelli.