Bartosz Bereszynski, calciatore della Sampdoria, ha raccontato la brutta esperienza passata a causa della positivita al Covid-19
:” Adesso il virus è alle spalle, per fortuna, e spero che non torni mai più. Mi sono accorto di questa cosa dopo aver saputo che un mio compagno di squadra fosse risultato positivo ai test, contemporaneamente sentivo di non stare bene. Avevo sintomi come mal di testa, una leggera tosse secca e un massimo di 37,5 gradi di febbre. Allora ho deciso di avvisare la Sampdoria il giorno successivo”.
: “Il peggio è alle spalle lo ripeto e faremo di tutto per fare in modo che non ritorni. Credo però che questa esperienza ci abbia segnato, starà con noi per molto tempo. Abbiamo i prodotti per disinfettare, ma sono sicuro che questa cosa non riguarda solo la mia famiglia. Tutti terranno a mente questo periodo”.
LEGGI ANCHE Pezzotti: “Vi racconto Boskov e Mantovani”
La vicinanza della Sampdoria
:”Il club si è attivato subito, sono sempre stato in contatto con il medico sociale, il tampone è arrivato a casa insieme a un tecnico di laboratorio. Pochi giorni dopo anche mia moglie aveva questi sintomi insoliti. sapevamo perfettamente che le mie probabilità di positività al Covid-19 erano alte e abbiamo deciso di sottoporre anche lei ai test. E’ stata davvero dura, ma non solo per noi, per tutto il paese. Abbiamo aspettato in casa, dovevamo fare un nuovo tampone, ma ospedali e laboratori erano pieni di persone con questo virus”.
Il nervosismo dato dalle lunghe giornate.
Erano giorni lunghi e difficili, i media parlavano solo di questo, anche in Polonia. Mi sono innervosito. Solo ora, dopo esami completi, posso dire si essere tranquillo, perché sono consapevole del fatto che sto bene. Ho la fortuna di aver fatto questi controlli così approfonditi perché sono un atleta, quando la situazione sarà più tranquilla anche mia moglie farà queste visite. Dobbiamo essere sicuri entrambi al 100%. Dobbiamo essere pazienti.
Dalla Quarantena alla Fase 2.
Siamo stati molto responsabili, non siamo praticamente mai usciti, se non a mezzo metro da casa nostra per comprare il minimo indispensabile. Anche nostro figlio ha affrontato questo periodo con molta responsabilità. Però stiamo ancora cercando di evitare gruppi di gente. Se usciamo lo facciamo in base all’orario, in modo da incontrare meno persone possibili in strada.
Il ritorno al calcio giocato.
: “Vorrei tornare il prima possibile alla normalità, quando parliamo di questo, anche per quanto riguarda gli allenamenti”.