Tre ragazzi con la passione per il calcio, un talento innato per le imitazioni e un sogno diventato realtà. Questi sono gli Autogol, che raccontano il loro successo nel loro nuovo libro.
La storia degli Autogol ha due parole chiave che compaiono ogni volta che si parli di loro: calcio e ironia. O forse sarebbe meglio invertirle, perché se la passione per il calcio è diventata professione appena più tardi, alla fine del liceo scientifico Copernico di Pavia, l’ironia c’è sempre stata. E la prima è l’ironia della sorte, che ha voluto che due dei tre membri degli Autogol, Michele Negroni e Alessandro Iraci, si ritrovassero compagni di banco.
A scuola sono nate le prime esilaranti imitazioni, non dei calciatori ma dei loro professori. In un certo senso a scuola, ma non con lo studio, hanno davvero costruito il loro futuro. Futuro che ha bussato alla porta dal 2008, quando Michele e Alessandro avevano 20 anni e la new entry del gruppo, Alessandro anche lui e per questo chiamato “Rollo”, soltanto 18. Conosciuto nel teatro dell’oratorio di San Genesio, Alessandro Trolli entrò quasi subito a formare il trio.
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Dunque gli esordi a Radio Ticino nel 2008, l’emittente della diocesi, per poi passare a Tele Lombardia, con un ingaggio mediocre ma tanta, tanta gavetta. E soprattutto il sogno di fare del loro talento comico una vera professione, sposando anche la loro grande passione: il calcio. Uno interista, uno milanista e uno juventino: situazione che fa già ridere così, ancora di più se calcata coi loro divertenti sketch.
E a suon di gavetta, imitazioni di importanti personaggi del calcio e di risate assicurate, gli Autogol hanno conquistato i social: milioni di visualizzazioni su YouTube, Facebook e Instagram, un programma radiofonico tutto loro a Radio 105.
Tutto questo si legge nel loro nuovo libro, altro step importante per questi ragazzi. E per un libro degli Autogol non poteva esserci titolo più azzeccato: “Il calcio non è una cosa seria”. Dove raccontano del loro passato, dei primi lavori e degli aneddoti da sogno degli ultimi anni, con incontri e collaborazioni di un certo spessore sportivo.
Come la collaborazione tra gli Autogol e il Papu Gomez (il calciatore dell’Atalanta) per la canzone “Baila como el papu”, brano capace di raggiungere 44 milioni di views. Oppure le partecipazioni di grandi personaggi del calcio italiano (Buffon, Zanetti, Immobile per dirne alcuni) dentro i loro stessi video. Gli stessi personaggi che prima gli Autogol imitavano in una radio di provincia adesso ridono delle loro imitazioni. E a volte dialogano pure con loro, aumentando l’effetto comico.
Perciò questa è la storia di tre ragazzi che hanno creduto nel loro sogno e nelle loro passioni. La storia di un trio che ha saputo per primo raccontare il calcio in un modo diverso, irriverente ed esilarante. E’ la storia degli Autogol, racchiusa nel loro nuovo, curiosissimo libro. Perché il calcio, dopotutto, non è solo una cosa seria.