Il presidente Massimo Ferrero parla anche del calciomercato della Sampdoria: tra il sogno Ribery, l’addio di Keita e le offerte per Damsgaard
Alle parole su Roberto D’Aversa, scelta pensata dopo l’addio di Claudio Ranieri, fanno seguito quelle sul mercato. Massimo Ferrero illustra i piani della Sampdoria sul futuro di alcuni pezzo pregiati, come Mikkel Damsgaard, e sui sogni estivi, come Franck Ribery.
Nei piani – Ferrero tiene a sottolineare questo aspetto – non c’è la svendita dei giocatori. La Sampdoria ha bisogno di fare cassa, ma non per questo dovrà scendere a troppi compromessi in fase di trattativa:
Vendere e non svendere. Io non mi faccio prendere per la gola, per i miei giocatori devono arrivare offerte che mi emozionano, altrimenti restano qui. Non bisogna danneggiare la squadra o metterla in difficoltà, senza contare che se vendo, poi devo ricomprare. È chiaro che qualcuno andrà via, ma sarà sostituito degnamente.
Calciomercato Sampdoria, le verità di Ferrero su Damsgaard, Ribery e Keita
Calciomercato Sampdoria, tra Damsgaard e Ribery: le verità di Ferrero
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Tra i possibili partenti c’è Mikkel Damsgaard. Il talento danese scoperto da Riccardo Pecini sta stupendo anche all’Europeo e Ferrero ha già fatto il suo prezzo:
È stato scoperto da Pecini. Non è in vendita. A meno di una proposta indecente, resta. Se arriva uno con 40 milioni? Vediamo, se mi è simpatico anche 38… L’importante è che si capisca che la nostra bottega è cara Ne vuoi uno? Compralo. E rispettando il suo reale valore.
Ferrero, poi, spegne i sogni dei tifosi su Franck Ribery e nega l’arrivo del francese:
Da cosa dipende l’arrivo di Ribery? Da niente. Impossibile. Noi abbiamo già il Ribery italiano, Quagliarella. Me lo tengo stretto. Giocherà con noi quest’anno e sino a quando ce la farà e vorrà.
Infine il presidente blucerchiato svela anche cosa c’è stato dietro il mancato accordo per la permanenza di Keita. Per Ferrero il calciatore non ha mantenuto la parola data:
L’ho pregato di tornare. Mi aveva dato la sua parola e non l’ha mantenuta. Guadagna tanto, non potevamo permettercelo. Con la mia gestione, ricordatevelo, è stato raddoppiato il monte ingaggi, altrimenti giocatori come Correa non sarebbero mai venuti.