In casa Fiorentina è sempre caos, questa volta è andato in scena un duro botta e risposta tra Mario Sconcerti e Giancarlo Antognoni
Caos Fiorentina, a ogni livello. La società di Rocco Commisso è ancora senza allenatore, dopo il clamoroso e del tutto inaspettato addio di Gennaro Gattuso. L’approdo in viola è arrivato dopo la fine della sua avventura a Napoli, ma il suo nuovo incarico da guida tecnica è durato pochissimo.
Vincenzo Italiano sembrava essere il grande favorito, ma è muro contro muro con lo Spezia, che vuole un indennizzo per lasciar andare l suo allenatore, dato che nelle scorse settimane è arrivato il rinnovo con la società di Robert Platek. Nuovo accordo arrivato dopo le tante voci che avevano accostato il mister a diverse squadre, Sampdoria compresa.
Questa volta però non sono le ‘questioni in panchina’ ad esser salite alla ribalta delle cronache. Ma il duro scontro tra Mario Sconcerti e Giancarlo Antognogni. Il tutto è andato in scena sulla frequenze di una radio di Firenze ed è stato il decano del giornalismo sportivo fiorentino e italiano, ad aver acceso la miccia, con queste parole.
Le parole di Antognoni e Sconcerti
Caos Fiorentina, duro scontro tra Antognoni e Sconcerti. Cosa è successo?
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Ci parli, ci spieghi Antognoni. Ha 67 anni, perché si fa trattare in questo modo, perché non dice cosa succede? Deve difendersi da solo, senza media o terze persone. Terze persone non devono dire cosa deve fare se vogliamo che continui ad avere un ruolo nella Fiorentina. Deve sentirsi libero Antognoni, ha una trattativa privata con la società. Se i fiorentini pensano che debba essere pagato dal club solo perché è una bandiera, che paghino loro una tassa.
I rapporti tra i due sono tesi, ormai da anni. Dagli anni 90 da quando entrambi erano dirigenti del club viola. Una convivenza difficile e che porto l’iconico numero 10 della Fiorentina a lasciare la società all’epoca di Vittorio Cecchi Gori.
E con il passare del temo le cose non sembrano essersi aggiustate, anzi. Lo Stesso Antognoni, sempre sulla stesse emittente radio ha replicato duramente alle critiche di Sconcerti. Senza mezzi termini o giri di parole.
Voglio rispondergli, anche se non ne vale la pena. Voglio far capire al ‘fenomeno’ che negli ultimi 5 anni e mezzo ho fatto il club manager, presente ogni giorno tra allenamenti, partite e ritiri. Ero in rappresentanza della società e con il cambio di proprietà Commisso mi ha confermato aggiungendo un ruolo in più, quello del technical manager.
Io non solo solo una bandiera, io lavoro e non sto fermo. Mentre lui si sciacquava le palle, sempre che le abbia ancora, io ero presente per la Fiorentina. Che lo intestino a lui lo stadio, io sono ancora attivo. Di solito si intitolano ai morti, lui ci è più vicino di me. Vi dico che l’invidia è una brutta bestia, lui fa la morale agli altri, sui soldi, ma quando la società stava fallendo è venuto pure a chiedere gli stipendi. Con lui ho già avuto uno scontro, venti anni fa e mi dimisi.