Cara Sampdoria, se non tiri mai in porta non segni mai è la puntina di Massimiliano Lussana dedicata alla squadra di Ranieri sconfitta domenica contro la Lazio
Mi levo subito il dente: possiamo stare a discutere per ore del rigore per l’intervento di Musacchio, ma se sia l’arbitro sia i due del Var hanno ritenuto che non ci fosse e le stesse proteste blucerchiate di Quagliarella in campo dopo il consulto silenzioso di Massa con il Var e dopo la partita sono state limitate, lascerei perdere le teorie del complotto planetario, che fra l’altro generalmente portano sfiga.
Rigore o no, che non deve diventare un alibi, veniamo al resto della partita.
Credo che a Roma si sia vista la migliore Sampdoria dalla partita con il Sassuolo, almeno dal punto di vista del possesso palla e della costruzione del gioco, nonostante molti giocatori – soprattutto quelli dalla cintola in su – poco efficaci e ancora una carenza di cambi davanti, finchè Gabbiadini non tornerà realmente disponibile e come mossa della disperazione toccherà far entrare Torregrossa, volenteroso, ma chiaramente non un giocatore da serie A. Come testimonia la sua carriera e i numeri che, nel lungo periodo, non mentono mai.
Ecco, io credo che pensare di rinforzare la squadra con Torregrossa quando si aveva in casa Bonazzoli sia proprio qualcosa che non c’entra col calcio. Per una questione d’età, di costi, di storia calcistica. Chiusa parentesi.
Detto questo, ripeto, a me la Sampdoria è piaciuta, a tratti anche parecchio.
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Cara Sampdoria, se non tiri mai in porta non segni mai
Non ho ancora rivisto il gioco messo in mostra con Fiorentina, Lazio, Atalanta e Inter all’andata o quello del primo tempo con il Napoli, ma la strada certamente sembra quella giusta.
Il punto è, cara Sampdoria, che se non tiri mai, dico mai, in porta, certamente non vinci e probabilmente perdi pure.
Pepe Reina, portiere della Lazio, ha passato un pomeriggio di assoluto riposo, probabilmente ha potuto fare a meno anche di farsi la doccia.
E così, senza tirare, nel migliore dei casi pareggi, nel peggiore perdi. È una regola matematica.
E allora, a questo punto, mi sembra giusto fare l’elogio delle critiche.
Perchè, se quando dici che una squadra gioca male – perchè, davvero, gioca male – quella si mette a giocare bene la partita successiva, allora non puoi che essere felice. Almeno se ami il calcio.
In tutto questo, oggi mi sento di fare anche l’elogio di Ranieri. Dopo l’ira funesta di metà settimana per le critiche sul gioco, a mio parere persino moderate rispetto a quelle che si sarebbe meritato, ha fatto un’analisi della partita molto onesta: “Tutto fumo e niente arrosto”.
“Non siamo riusciti ad accompagnare bene le azioni e non credo che il rigore ci fosse, peccato. Le critiche arrivate? Qualcuno evidentemente si diverte a fare il bastian contrario. Abbiamo vinto gare difficilissime e criticare una squadra che lotta per stare lontano da una brutta zona… ho voluto proteggere i ragazzi”.