Il giorno dell’udienza sul caso Lazio-tamponi è arrivato: la società di Lotito rischia dagli otto ai dieci punti di penalizzazione. Un anno di inibizione per il presidente
Il giorno del processo sportivo alla Lazio, ai suoi medici e a Claudio Lotito per la vicenda tamponi è arrivato. Alle 11 di oggi (venerdì 26 marzo) inizierà l’udienza che decreterà se la società biancoceleste ha violato le norme del protocollo Covid. L’accusa potrebbe richiedere un anno di inibizione per Lotito e addirittura tra gli otto e i dieci punti di penalizzazione per la Lazio.
L’accusa principale riguarda le mancate comunicazioni alle Asl in merito alle positività di otto tesserati il 27 ottobre 2020, di tre il 30 ottobre e nuovamente di otto il 3 novembre. Il secondo capo di imputazione è aver fatto partecipare alla seduta di allenamento del tre novembre Immobile, Strakosha e Lucas Leiva. Tre calciatori positivi al Covid. L’ultimo riguarda infine il mancato rispetto dei dieci giorni di isolamento di un calciatore utilizzato in Torino-Lazio (Immobile) e di uno convocato in Lazio-Juventus (Dajavan Anderson).
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Caso tamponi, la Lazio rischia una penalizzazione pesante. La situazione
Nel processo non sarà in discussione la possibilità che la Lazio possa subire due 3-0 a tavolino, ma il Torino, autore dell’esposto, potrebbe costituirsi in un processo che riguarda i comportamenti biancocelesti in occasione del match. La difesa dovrebbe basarsi sulla non pericolosità del tipo di positività dichiarata dalla Synlab e citata in tre perizie. Oltre alla possibilità che la Lazio punti sul fatto che il protocollo anti-Covid non è mai stato approvato dal Coni.
La procura farà luce, però, su questo. Si parla infatti di disposizioni che rientrano in un apparato normativo già esistente. Il protocollo sta garantendo il prosieguo del campionato ed è inoltre lo stesso protocollo a cui la Lazio si sta appellando per avere il 3-0 a tavolino per la gara di ritorno contro il Torino.