Dopo gli scontri a Genova e le indagini sugli ultras a Milano, il Governo prepara la reazione: vertice Abodi e Piantedosi, in arrivo misure più severe per gli stadi
Nelle ultime settimane il mondo del calcio italiano, in particolare delle tifoserie, è stato scosso prima dagli avvenimenti del derby di Genova, che hanno visto la polizia scontrarsi con ultras di Genoa e Sampdoria. Poi anche da quanto emerso dalle indagini sulle curve di Inter e Milan. Così il Governo italiano ha deciso che da ora in avanti servirà muoversi per impedire o disincentivare il ritorno di questi fatti all’interno del mondo del calcio.
Il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha incontrato lunedì pomeriggio il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per provare a fare il punto della situazione e ideare qualche misura più restrittiva nell’ambito violenza e criminalità negli stadi. Presente al meeting anche il capo della Polizia di Stato Vittorio Pisani. Obiettivo comune quello di tutelare lo spettacolo calcistico e la maggioranza di tifosi pacifici non coinvolti in questi fatti. Come ha già spiegato Abodi, infatti
Dobbiamo saper distinguere, io credo nella responsabilità individuale. Anche le curve sono luoghi di socializzazione, gioia e libertà, ma la libertà finisce quando non si rispettano le regole. Ci sono due categorie di persone: i tifosi, sempre più giovani, ai quali va il nostro grazie, e quelli che non rispettano le regole. Questi ultimi devono stare lontani dagli stadi. Non lasciamo le curve alla criminalità!
Dal Daspo tracciatile al riconoscimento facciale: le soluzioni al vaglio del Governo
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Il dettame del Ministro Abodi è quello di non introdurre nuove regole, ma casomai perfezionare quelle già esistenti. Si parte, per esempio, dal Daspo, la misura in cui viene vietato l’accesso alle manifestazioni sportive a un soggetto giudicato pericoloso. Al momento, alla sua decadenza, di questo provvedimento non rimane traccia. Una delle soluzioni al vaglio, invece, è quello di renderlo tracciabile, quindi permanente sulla fedina penale di chi lo riceve. Penalizzando quindi la persona in alcuni ambiti, come per esempio la partecipazione a concorsi pubblici.
Si studia con la Polizia di Stato anche un modo di aumentare la durata del fermo per i tifosi, laddove ora vengono rilasciati dopo poche ore. Un’altra possibile novità riguarda lo sfruttamento della tecnologia del riconoscimento facciale all’interno degli stadi. L’ambizione sarebbe quella di introdurre l’obbligo di biometria entro due anni, come riporta Calcio e Finanza.
Il Governo poi vorrebbe agire coinvolgendo maggiormente anche le società di calcio. L’obiettivo è quello di invogliare i club a ritirare il loro “gradimento” nei confronti di certi tifosi che si rendono colpevoli di atti antisportivi, criminali o penali. Così da avere maggiore supporto e sinergia nel fronteggiare questa situazione che è emersa con vigore nelle ultime settimane.