Il piano di Alessandro Barnaba sembra essere l’unico, secondo Roberto Albisetti, per salvare la Sampdoria: per la cessione è corsa contro il tempo
Il tempo per salvare la Sampdoria è sempre meno. Il Cda ha convocato l’Assemblea degli azionisti per il 26 maggio – con seconda convocazione il 29 – per avere l’aumento di capitale che serve alle casse societarie. La ricapitalizzazione è necessaria per onorare i pagamenti e potersi così iscrivere al prossimo campionato di Serie B.
Il tempo, come affermato da Roberto Albisetti su Telenord, è nemico del club blucerchiato. Ma questo si sapeva già da tempo, solo che più scorre più diventa impellente il bisogno di trovare un investitore:
Il tempo che passa è nemico della Sampdoria, lo sapevano anche gli amministratori e i consulenti. Lo è da quando sono mancate le risorse per ricapitalizzare la società. La Samp, come tutte le squadre professionistiche radicate in una grande città, ha un ruolo sociale perché identifica una comunità di migliaia di persone con forti sentimenti di appartenenza.
Cessione Sampdoria, Albisetti: dipende anche da Ferrero
Cessione, Albisetti: Barnaba è l’unico che può salvare la Sampdoria. Il motivo
LEGGI ANCHE FOTO – Sampdoria, funerali per la città: i “cugini” pensano ad Al Thani…
Nell’intricata situazione della Sampdoria, resa complicata anche dalla collocazione all’interno del Trust Rosan, l’offerta di Alessandro Barnaba che rappresenta il fondo Merlyn Partners sembrerebbe quella migliore. Per Albisetti di tratta, addirittura, dell’unica percorribile:
Nel frattempo, sembra restare all’orizzonte la proposta del fondo di Barnaba che conta sul sostegno (concreto) di Garrone. Questa possibilità da tempo mi sembra l’unica percorribile per garantire i fondi freschi necessari a rendere sostenibile un piano di risanamento. Ed è comprensibile che non vogliano fare regali a chi ha rilevato la Samp gratis nel 2014 e poi l’ha affossata.
Mentre Massimo Ferrero starebbe cercando ancora di incassare qualcosa dalla Sampdoria, l’accordo con i creditori dà facoltà agli amministratori di diluire l’azionista di maggioranza:
Ma sembra che non tutti siano d’accordo e mentre il vecchio azionista forse spera ancora di incassare, la normativa del codice della crisi da facoltà agli amministratori di presentare un piano con una ricapitalizzazione che diluisce l’azionista di controllo, sempre e quando ci sia un accordo con i creditori, il sostegno del mediatore e l’omologazione del giudice.