Cessione Sampdoria, tira e molla per le sorti della società: Ferrero pronto anche a danneggiare il club? L’analisi di Maurizio Michieli
Per sintetizzare quella che è la situazione attuale della Sampdoria, presa in mezzo tra i tentativi del Cda, quelli di Alessandro Barnaba e soprattutto quelli di Massimo Ferrero, Maurizio Michieli utilizza una metafora biblica. “Muoia Sansone con tutti i filistei”, scrive il giornalista di Telenord, per dire che al proprietario attuale dei blucerchiati non ha alcuna remora anche a danneggiare se stesso, pur di fare del male agli avversari.
E infatti lo stallo pericolosissimo in cui si trova la Sampdoria è un segnale anche di questo. Scrive Michieli:
Più passa il tempo, più cresce la sensazione che all’azionista di maggioranza del club blucerchiato poco importi della “fine” sportiva e non solo che potrà fare la Sampdoria in assenza di un cambio di proprietà, per il quale Ferrero pretende che vengano soddisfatte le sue richieste: i 35 milioni circa per i concordati di Farvem ed Eleven, oltre a “qualcosa” per se stesso (gli stipendi che considera arretrati e non pagati), al punto da “minacciare”, in caso di fallimento della Samp, una denuncia per bancarotta preferenziale agli attuali azionisti.
Ferrero, quindi, pur di non cedere e non fare un passo indietro sembra anche disposto a lasciar correre, a non facilitare un salvataggio della Sampdoria. Quella che più volte è passata di mano in situazione di debito:
Ma il crollo del valore delle azioni della Sampdoria da una parte e l’elevato indebitamento della società dall’altra non possono indurre alcun investitore ad un’operazione di questo genere. Del resto, la Samp nella sua storia è sempre passata di mano solo attraverso la presa in carico dei debiti da parte del nuovo proprietario e senza esborso di capitali per l’acquisto. Lo stesso Paolo Mantovani la rilevò così, al pari di Riccardo Garrone. Per non dire di Massimo Ferrero, che non solo l’ha ottenuta gratis ma persino ripianata dai debiti, con un pieno finanziario nel motore e le fidejussioni a garanzia.
Cessione Sampdoria, Michieli e l’analisi sulla strategia di Ferrero
Cessione, Michieli: Ferrero porta la Sampdoria nel baratro…
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Ma la situazione attuale è diversa. E, sottolinea Michieli, anche se Edoardo Garrone, chiamato in causa a riparare al suo “errore” del 2014, volesse intervenire, non sarebbe comunque semplice. Il quadro è molto complesso e i debiti sono elevati. Ciò non significa deresponsabilizzare l’ex presidente, continua il giornalista su Telenord, ma:
Ma è pericoloso dare per scontato che possa farlo o possa riuscirci. Il pallino era e resta nelle mani di Massimo Ferrero, che potrebbe cadere nel baratro con le sue aziende immobiliari e cinematografiche e con la Sampdoria, trascinandola nel gorgo senza remore di sorta
Ferrero quindi potrebbe trascinare la Sampdoria con sé nel fallimento, a costo di non arretrare per nulla. Le conclusioni di Michieli, dunque riportano all’inizio:
Per farsi un’idea della psicologia della persona, oltre che del suo modus operandi (contestato persino dai propri famigliari), basta leggere gli atti dell’inchiesta di Paola. Nella sua testa, tutt’altro che sprovveduta, Ferrero pensa che comunque le colpe finirebbero con il ricadere sulle spalle dei Garrone e Mondini e non su di lui, che potrebbe “sparire” così come apparve, improvvisamente, nel 2014.
Ciò detto, proprio perché il personaggio è controverso e contraddittorio, non si può neanche escludere un colpo di reni, un rigurgito di sampdorianità da parte di Ferrero, che del tutto insensibile alla Sampdoria non è. Ma il tempo stringe e il “muoia Sansone con tutti i filistei” in questo momento è un’opzione che non può essere tolta dal tavolo delle disperate negoziazioni, che avvengono sulla pelle dei sentimenti dei tifosi e di una storia gloriosa e nobile come quella della Samp.