Cessione Sampdoria, Roberto Albisetti ha parlato della situazione economica blucerchiata: numeri da far rabbrividire dopo l’ultima gestione
Roberto Albisetti, docente di economia e grande tifoso della Sampdoria, ha parlato della situazione economica del club blucerchiato. Un club che sta vivendo una questione complicata, tra i debiti della gestione di Massimo Ferrero e l’attesa per l’omologa del piano di ristrutturazione del debito, che deve ancora essere confermata dal Tribunale di Genova.
Albisetti ha parlato, innanzitutto del concordato e del processo di liquidazione, con una società che al 31 dicembre 2022, ha svalutato il parco giocatori per 21 milioni, una cifra alta:
La Sampdoria è stata al termine del processo di concordato che ha portato al passaggio di proprietà una società di liquidazione. I dati di bilancio al 31 dicembre 2022, la società ha fatto svalutazione del parco giocatori per 21 milioni a fronte di introiti per vendita di giocatori di 17 milioni. Quindi aver svalutato il parco giocatori per 21 milioni è una cifra alta. Vuol dire che il valore potenziale dei giocatori sul mercato è stato abbassato. È una cosa positiva per presentarsi con un piano industriale di ristrutturazione per chiedere ai creditori di perdonare una parte importante dei debiti.
Non mancano, poi, gli interrogativi sui debiti con SACE, che si è fatta carico de credito:
Ci sono anche stati degli interrogativi sul fatto che una gran parte dei debiti finanziari della Sampdoria, circa 70 milioni di euro, 48 erano e sono garantiti dalla SACE in virtù dei benefici che avevano dato post Covid. È un po’ dilatorio. La SACE si è fatta carico del credito e l’ha ristrutturato direttamente con la società con condizioni favorevoli ma che devono per forza essere trasparenti.
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I numeri, poi, nel 2022 sono stati da brividi. La Sampdoria, con l’ultima gestione di Massimo Ferrero, è andata in “caduta libera” con una perdita contabile di 37 milioni. Una società che stava deragliando e con il rischio di fallimento che è stato concreto.
Ci sono dei numeri da rabbrividire. Quello che è successo è che l’anno scorso la società è andata in discesa libera, mentre nei due tre esercizi precedenti andava in slalom. L’anno scorso è stato una caduta vertiginosa. Il bilancio ha registrato una perdita contabile di 37 milioni nel 2022. Nel 2021 erano 24 per un totale di 61 milioni. Il patrimonio della società era di 73, quindi ne sono rimasti dodici, tredici a fronte di un indebitamento totale di 208-209 milioni di cui 150 li stanno ristrutturando. Quindi la situazione era di una società deragliata.
Con gli amministratori che già nel 2021 si erano accorti della situazione di una società sull’orlo del fallimento:
Quello che mi sorprende è che gli amministratori della società già nel 2021 si rendevano conto di questa situazione e normalmente devono difendere l’interesse della società, salvaguardare la sua continuità anche in presenza di una situazione di crisi. Le cose da fare erano sicuramente anticipare quello che poi hanno fatto alla fine dello scorso anno, andando a dire che erano sull’orlo del fallimento e poi potevano dimettersi per mettere alle corde la decisione dei padroni. Se non hanno i soldi per ricapitalizzare devono vendere.
E poi due parole su Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi, due investitori professionisti. Che, come Albisetti conferma a Telenord, hanno fatto il minimo per far galleggiare la Sampdoria:
Questi signori sono degli investitori professionisti, gestiscono dei fondi di private equity, sanno come gestire i fondi. In realtà sapevamo che facevano dei budget abbastanza misurati per non sovraesporsi. Hanno iscritto la società al campionato, hanno fatto il minimo indispensabile per far galleggiare la società per un certo periodo di tempo. Non hanno mai promesso la Serie A al primo colpo.