Sampdoria, dal 30 maggio 2023 al 28 maggio 2024: cronistoria di una cessione completata praticamente nel giro di un anno
L’immagine è impressa nella mente di tutti i sampdoriani: Marco Lanna, presidente della Sampdoria, scende dalla sede di Corte Lambruschini, con un megafono annuncia alla folla di tifosi presenti che la società è salva. Nel frattempo, Massimo Ferrero, a Telenord, conferma di aver venduto a Matteo Manfredi e Andrea Radrizzani la maggioranza delle quote societarie.
Era il 30 maggio 2023, data stabilita dai sampdoriani come quella della “liberazione”. Un nuovo inizio, la fine dell’incubo del fallimento. Ma, per la verità, non era ancora finito nulla con l’ex proprietario, che ancora deteneva il 49% delle azioni. Ci è voluto un anno, fino al 28 maggio 2024, perché Blucerchiati Spa, la controllante della Sampdoria, arrivasse a superare il 99% del pacchetto azionario.
Nel frattempo, sono successe tante cose. Radrizzani si è defilato, Lanna non è più presidente, la squadra guidata da Andrea Pirlo ha sfiorato la promozione in Serie A coi playoff. A livello societario, poi, molto è accaduto e, per completare il passaggio di proprietà, si è passati spesso per i tribunali.
Neanche due mesi dopo l’Assemblea degli azionisti del 30 maggio, Ferrero è tornato alla carica. La Sampdoria era nel pieno della ricostruzione, tra ritiro estivo, calciomercato, tutte le pratiche già fatte con CoViSoc e Figc.
Il 25 luglio, Ferrero presenta ricorso al Tribunale di Genova per inibire altri aumenti di capitale di Manfredi e Radrizzani, che così non possano diluire il suo 49% di azioni della Sampdoria. Il 3 agosto successivo, però, il giudice Gibelli respinge il ricorso per “difetto di ‘fumus’ e di ‘periculum’ e ancora non accoglibile per l’effetto dannoso per la società dell’accoglimento in misura del tutto sproporzionata alla tutela del ricorrente”. Pieremilio Sammarco, avvocato del Viperetta, ha 15 giorni di tempo per presentare un ricorso alla decisione del giudice, ma non lo fa.
Cessione Sampdoria, a novembre 2023 il ricorso di Manfredi a Roma. A gennaio l’inizio del contenzioso con Vidal
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Il fatto finisce lì, ma l’ex presidente continua a pretendere dei pagamenti e ha rivalse sui presunti accordi presi in occasione dell’aumento di capitale di Manfredi e Radrizzani. Che, a loro volta, reagiscono. Il 27 novembre presentano a Roma un ricorso contro Ferrero, perché il ricorso di luglio avrebbe ostacolato le trattative di calciomercato e di costruzione della squadra. Richiedeva un risarcimento di circa 5 milioni di euro.
E’ una mossa che dovrebbe frenare le pretese di Ferrero. Ma entra di nuovo in gioco un attore non secondario, fino a qui però un po’ in disparte. Il 22 gennaio 2024 Gianluca Vidal, ex trustee della Sampdoria, deposita al Tribunale di Milano un ricorso semplificato (ex art. 281 Codice Civile) richiedendo il sequestro cautelare delle azioni possedute da Blucerchiati Spa. Una mossa che mette un po’ in subbuglio, perché alcuni investitori vorrebbero entrare nella Sampdoria, ma questo potrebbe frenare le cose. Nel frattempo, peraltro, gli aumenti di capitale di Blucerchiati Spa diluiscono la quota di azioni nelle mani di Ferrero, passata dal 49% di luglio 2023 al 21,86%.
Il Giudice incaricato Daniela Marconi ha fissato una prima udienza il 28 febbraio successivo. Un gruppo di Ultras della Sampdoria, in questa data, si presenta sotto il Tribunale di Milano, per far sentire la voce del popolo blucerchiato.
Intanto il 3 febbraio, dopo Sampdoria-Modena al Luigi Ferraris, Manfredi ha parlato ai giornalisti dicendo
I problemi sono noti, ne abbiamo trovati e continuiamo a trovarne, in un percorso purtroppo un po’ impervio anche per via di alcune azioni di disturbo che troviamo. Non ci aspettavamo tutta questa ferocia.
Dopo due settimane di rinvio, disposte dal giudice per arrivare a un’intesa extra giudiziale, sembrava fosse arrivato l’accordo tra le parti, ma così non è stato. Il 13 marzo si incontrano Manfredi e Vidal a Milano, le cose sembrano andare bene inizialmente. Nell’accordo è prevista la cessazione di ogni pendenza legale, compresa quella mossa da Manfredi e Radrizzani al tribunale di Roma. E anche quelle future. Ma poi le firme tanto attese ancora non arrivano.
Sampdoria, il lieto fine a Milano: i fatti dal 10 aprile al 28 maggio
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Tutto rimandato al 10 aprile, quando le parti avranno avuto un mese di tempo per trovare la quadra sotto la spinta del giudice Marconi, che ha sempre voluto arrivare a un accordo extra giudiziale. Anche in questa udienza, però, le parti non si sono strette le mani. Ultimo rinvio, al 28 maggio, però tassativo: se le parti non troveranno la quadra su tutto, la decisione passa al giudice.
Intanto, però, decade la richiesta di sequestro cautelare delle azioni in capo a Blucerchiati Spa, originariamente avanzata da Vidal per il suo ricorso. Ferrero, nelle sue dichiarazioni, ripete ancora le parole usate in precedenza, che un accordo non c’è, che deve essere pagato per intero, chiedendo anche garanzie sui pagamenti rateizzati.
E così si arriva al 28 maggio. Nei giorni precedenti sembra che il problema principale sia Vidal, che ostacola il raggiungimento dell’accordo per questioni non economiche. Fatto sta che, emergerà dopo l’udienza, Ferrero ha firmato il 21 maggio, mentre l’ex trustee lo ha fatto proprio nel giorno X, di fronte al giudice Marconi. La quale ha ratificato le firme e procederà con la chiusura dell’istruttoria.
Nonostante la smentita di Ferrero a Radio Cusano, sembra proprio il 28 maggio 2024 la data della fine delle controversie legate al passaggio di proprietà della Sampdoria. Una cessione durata praticamente un anno, con passaggi tortuosi, ma con un lieto fine per Matteo Manfredi e la nuova dirigenza blucerchiata. Quello che, forse davvero, può essere considerato il punto di inizio del prossimo capitolo del club.