L’esperto della composizione negoziata, Eugenio Bissocoli, ha parlato della cessione della Sampdoria e del confronto tra Barnaba e Radrizzani
La Sampdoria, per uscire dalla grave crisi finanziaria della gestione di Massimo Ferrero, ha fatto ricorso alla composizione negoziata della crisi aziendale. Uno strumento in vigore dal novembre 2021, ma che, nel mondo del calcio, ha rappresentato un caso eccezionale. Ad affiancare il Cda l’esperto nominato dalla Camera di Commercio Eugenio Bissocoli.
L’avvocato, all’edizione genovese de La Repubblica, ha spiegato in una lunga intervista come è nata la composizione negoziata e come si è sviluppata. Parlando anche della cessione e delle trattative con Alessandro Barnaba prima e con Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi poi. L’esito della composizione, per la Sampdoria, è stato positivo:
Il risultato più importante è stato poter preservare una società storica dalla liquidazione giudiziale attraverso il raggiungimento, con una maggioranza elevatissima dei suoi creditori (tra cui le banche e l’Agenzia delle Entrate), di accordi per la ristrutturazione dei debiti e con i nuovi investitori di accordi relativi alla sottoscrizione di un prestito obbligazionario convertibile che, un volta convertito integralmente, darà agli stessi la maggioranza quasi totalitaria del capitale sociale. Il risanamento della società sarà definitivamente completato con l’omologa da parte del tribunale degli accordi di ristrutturazione che la società ha depositato subito dopo la chiusura della composizione a inizio agosto.
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Bissocoli ha fatto chiarezza sul ruolo dell’esperto e su come sono andate le cose inizialmente con Barnaba, rappresentante di Merlyn Partners, da subito l’interlocutore più concreto. Anche se, inizialmente, disposto a prendersi carico solo della parte calcistica:
All’inizio della composizione della Sampdoria le trattative erano condotte sostanzialmente dal trustee del Trust Rosan e dal suo advisor. Ho contattato direttamente gli investitori in quel momento interessati ma ho avuto l’impressione che si fosse ancora lontani dall’individuazione di una soluzione della crisi. Tra questi investitori, il Dottor Barnaba (di Merlyn Partners) mi è parso da subito l’interlocutore più concreto anche se inizialmente era disponibile unicamente ad acquistare l’azienda calcistica e, quindi, ad accollarsi solo una minima parte dei debiti.
Poi l’arrivo di Andrea Radrizzani nella seconda metà di maggio. L’ex proprietario del Leeds, insieme a Matteo Manfredi, ha vinto la “gara” con Barnaba soprattutto per il maggior soddisfacimento offerto ai creditori:
Radrizzani si è appalesato concretamente solo nella seconda metà di maggio anche se stava monitorando l’operazione da tempo. Proprio negli ultimi giorni di maggio, si è creata una sorta di “gara” tra Barnaba e Radrizzani (e il suo socio Manfredi) e, alla fine, l’offerta di questi ultimi è risultata preferibile sia per i migliore soddisfacimento offerto ai creditori (decisamente elevato per una società che rischiava la liquidazione giudiziale nel giro di poche settimane) sia per la loro disponibilità ad investire immediatamente nella società tramite “finanza ponte”(di cui una parte è stata già convertita in capitale senza attendere l’omologa). In questo modo la composizione ha raggiunto un ottimo risultato in quanto si è “salvata” la società con un sacrificio relativamente contenuto per i creditori.