L’ex attaccante della Sampdoria, Ciccio Caputo, racconta il retroscena del suo arrivo a Genova, avvenuto con la promessa di una cessione societaria di nuovo nelle mani di Garrone
Un arrivo alla Sampdoria condizionato da una promessa di cessione del club? È quello che è accaduto nel calciomercato estivo del 2021 con l’affare che ha portato Francesco Caputo a vestire i colori blucerchiati. La coppia di bomber formata da Ciccio e da Fabio Quagliarella, quell’estate, aveva fatto sognare i tifosi, facendo loro pregustare un duo da favola per quell’anno, nelle mani di Roberto D’Aversa.
Però Caputo era indeciso se accettare la proposta della Sampdoria. Perché la piazza e i sampdoriani lo attiravano non poco, ma erano le vicende societarie a renderlo titubante. Di lì a pochi mesi, infatti, il presidente Massimo Ferrero sarebbe stato arrestato e sarebbe cominciato il calvario del rischio fallimento del club. Ma la punta classe 1987 ha raccontato in un’intervista al podcast OCW condotto dal Pancio, aveva ricevuto precise rassicurazioni dall’allora direttore sportivo, Daniele Faggiano. Che gli aveva parlato di un futuro ritorno di Edoardo Garrone in società:
Quando è arrivata la chiamata della Sampdoria temevo per lo stato della società, ma il direttore Faggiano mi aveva assicurato che da Ferrero il club sarebbe tornato nelle mani di Garrone. Io volevo andare per la piazza, ma non per la società
Cessione Sampdoria, Caputo: “Ho rischiato di andare alla Lazio, ma Faggiano chiedeva troppo”
Cessione Sampdoria, Ciccio Caputo: io a Genova perché doveva tornare Garrone…
LEGGI ANCHE Sampdoria Women-Como, beffa finale per Stefano Castiglione. La partita
Insomma, Faggiano aveva caldeggiato se non altro la possibilità di una cessione futura del club, avvenuta definitivamente anni dopo e con molti rischi e fatica. E, per di più, non stato poi Garrone a riprendersi la Sampdoria. Previsioni non esattamente azzeccate, ma Caputo è arrivato lo stesso a Genova e ci è rimasto per un anno e mezzo. Anche se ha rischiato di essere ceduto dopo poco alla Lazio, come ha rivelato sempre lui:
Il primo anno mi aveva cercato la Lazio, potevo andarci a gennaio ma Faggiano si era impuntato e voleva dei soldi per il mio cartellino. Nessuno però avrebbe pagato per un attaccante di 35 anni, così sono rimasto a Genova