La strada del bond convertibile sembra sempre meno percorribile: in attesa della cessione, la Sampdoria pensa a come ottenere liquidità
Aprile sarà il mese decisivo per la Sampdoria. In campo bisogna giocarsi la salvezza contro Cremonese, Lecce e Spezia, fuori bisogna trovare la liquidità per andare avanti. Ci sono le scadenze di maggio da onorare, con oltre 15 milioni di euro da pagare per le prime tre mensilità di stipendi del 2023.
Eugenio Bissocoli, l’esperto incaricato dal Tribunale per affiancare la Sampdoria nella composizione negoziata, è al lavoro per cercare una soluzione. Che, stando a quanto riporta il Corriere dello Sport, sembra sempre meno probabile che possa essere quella del bond convertibile. Questa strada non sta prendendo forma come si sperava.
Cessione Sampdoria, continuità aziendale a rischio
Cessione Sampdoria, CorSport: non ci sono le condizioni per il bond
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L’obiettivo era emettere un bond di 35 milioni, da restituire dopo circa trenta mesi, per ricevere subito la liquidità necessaria e dare in pegno le quote della Sampdoria. Tanti soggetti si sono interessati e si sono avvicinati, ma, stando al quotidiano romano, al momento non ci sarebbero le condizioni per questo percorso.
Alla Sampdoria, però, servono soldi. Al momento non ci sarebbe nemmeno la possibilità di un aumento di capitale e bisogna, pertanto, valutare altre opzioni. Nel caso in cui Bissocoli verificasse la mancanza di continuità aziendale, i blucerchiati potrebbero essere costretti a interagire con il Tribunale per evitare il fallimento. Ed è qui che potrebbe inserirsi Alessandro Barnaba con il suo fondo Merlyn Advisor.