Cessione Sampdoria: è il giorno della liberazione da Ferrero? Cerchiamo di capire cosa può succedere e se sarà davvero risolutivo per il club blucerchiato
Lunedì 15 marzo potrebbe essere un’altra data storica per la Sampdoria. Come è stata quella del’ 12 giugno 2014, quando Edoardo Garrone decise all’improvviso e all’insaputa di tutti di vendere (o regalare) la Sampdoria a Massimo Ferrero.
Secondo i “ben informati” è infatti arrivato quello che molti tifosi doriani aspettano come fosse il D-Day, il “25 aprile” blucerchiato, la Festa della Liberazione dal Viperetta. Il giorno in cui stappare la bottiglia buona tenuta in fresco per l’occasione giusta.
Il motivo sarebbe nel via libera che i giudici delegati dei concordati Farvem (dott.ssa Cavaliere) ed Eleven Finance (dott. Cardinali) starebbero per dare ai piani di rientro. Un via libera che passerebbe necessariamente per la cessione della Sampdoria.
Sarebbe già tutto definito, dunque: un preliminare di contratto, magari l’acquisto a prezzo stracciato dei crediti in mano ai creditori del “gruppo Ferrero” (in particolare quelli Marte SPV del gruppo Hoist).
Noi di tutti questi movimenti non abbiamo conferma nè traccia. Sappiamo solo che il fascicolo Eleven Finance è ancora fermo allo stato “attesa esito chiarimenti”
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Anche per Farvem tutto fermo: il giudice non ha ancora sciolto la riserva, e gli ultimi “movimenti” del fascicolo risalgono al 25 febbraio.
Dunque oggi dovremmo saperne di più. D’altra parte anche il 12 giugno 2014 si seppe tutto a cose fatte.
QUESTIONI APERTE…
Non dimentichiamoci che, comunque, la procedura concorsuale è ancora lunga, perchè , dopo il primo vaglio dei giudici delegati, la parola deve passare ai creditori. Dopo la votazione positiva, il debitore deve onorare gli impegni presi e solo in qual momento il Tribunale mette la parola fine con l’omologazione del concordato preventivo.
Poi c’è il meccanismo del trust Rosan, ideato da Gianluca Vidal per portare alla vendita della Sampdoria garantendo “finanza esterna” alle procedure di concordato e al fallimento di Abaco 101. Un meccanismo, ricordiamolo, che deve garantire protezione anche ai membri della famiglia Ferrero coinvolti i numerosi altri fallimenti( per approfondire leggi ancheMassimo Ferrero e la sua famiglia: incarichi, azioni e fallimenti). Il tutto con con tempi molto dilatati, fino a tre anni dall’omologa dei concordati.
Basta a giustificare l’accelerazione la situazione disastrosa dei conti (non solo blucerchiati, mezza Serie A piange…) che dovrebbe attestarsi su una perdita di esercizio pari a quella del 2019, ma con un peggioramento della situazione debitoria?
Che Ferrero non possa resistere all’infinito, e anzi, navighi in acque tormentate, è un dato di fatto. Ma non siamo a conoscenza di elementi per affermare con certezza che il 15 marzo passerà la mano.
Ma tra qualche ora dovremmo avere tutti in un quadro più chiaro…o no?