Cessione Sampdoria, al termine della composizione negoziata il club potrebbe dover ricorrere al concordato preventivo per evitare la messa in liquidazione
La Sampdoria ha ancora tre mesi di tempo per trovare una soluzione alla sua situazione societaria. Il Tribunale di Genova ha acconsentito alla procedura di composizione negoziata, mettendo al sicuro il club da eventuali istanze di fallimento fino al prossimo 6 giugno. Il tempo, dunque, diventa fondamentale.
Il club blucerchiato finirà il campionato con questo assetto societario e con questo Cda che, insieme a Eugenio Bissocoli, sta lavorando alla ristrutturazione del debito. Se, però, finissero i 120 giorni dati dal Tribunale senza un accordo, ecco che, come riporta l’edizione genovese di Repubblica, si aprirebbe una nuova fase. In tribunale.
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La Sampdoria sarebbe ammessa al concordato preventivo. Questo strumento consente alla società in crisi di evitare la liquidazione tramite un piano di rientro che possa soddisfare i credito. Lo stesso attuato da Massimo Ferrero per le società Eleven Finance e Farvem, che, nel loro piano di rientro, prevedono la restituzione dei soldi ai creditori tramite la cessione della Sampdoria.
I blucerchiati, verso i loro creditori, hanno un debito certificato di 200 milioni di euro. Con il concordato si garantirebbe ancora la continuità aziendale e anche i creditori potrebbero arrivare a un accordo con la nuova proprietà. Che, prima o poi, dovrà arrivare.