Cessione Sampdoria, Ferrero disposto a vendere se arriva un compratore. Ma accusa Barnaba: voleva svuotare il club…
La cessione della Sampdoria è ormai un argomento complicato, annoso, senza un’apparente fine. E, volenti o nolenti, il protagonista principale è lui, Massimo Ferrero, ex presidente ma attuale proprietario, con il club ingabbiato in un trust e in una situazione che ne complica il passaggio di mano.
Ma il Viperetta in realtà sembra non voler restare attaccato alla Sampdoria come una cozza. In un’intervista a La Presse, anzi, l’ex presidente, accusato di tenere in ostaggio il club, in realtà si difende e rilancia: se c’è un compratore sono pronto a vendere. Ma è anche un attacco ad Alessandro Barnaba:
Stiamo vicino a questa squadra meravigliosa. Qualcuno dice che la tengo in ostaggio ma io non tengo in ostaggio nessuno. Se c’è un compratore sono pronto a vendere. Parlano di Merrill Lync e di Barnaba, ma Barnaba non voleva fare niente, voleva mettere trenta milioni e svuotare la Sampdoria. Parlano di Luca Bettonte che non conosco, è una brava persona ma se ne parla troppo. Un giocatore che va in campo come può avere la testa sul pallone, sul verde? La Sampdoria non è un parco giochi e l’unico protagonista non è chi gira intorno alla Sampdoria ma sono i ventidue giocatori che vanno in campo
Cessione, Ferrero: “Barnaba voleva svuotare la Sampdoria. Bettonte? Se ne parla troppo”
Cessione Sampdoria, Ferrero: disposto a vendere, ma non a Barnaba…
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In sostanza, Ferrero sta dicendo che sarebbe disposto a vendere, ma chi si è presentato finora non era davvero un acquirente. Tralasciando Luca Bettonte, che l’ex presidente della Sampdoria considera molto poco, è Barnaba il suo bersaglio principale, colui che gli si è contrapposto da tre mesi a questa parte. E che voleva “estrometterlo” in qualche modo dalla società sottoscrivendo l’aumento di capitale, con un aiuto auspicato da parte del Cda che però non è arrivato.
Ferrero dunque lo ha accusato di avere intenzione di svuotare la Sampdoria e di non voler fare niente. Mentre intanto cerca di mettere a tacere il più possibile le voci, perché distraggono i calciatori che scendono in campo. Invitando, come in altri momenti dell’intervista a La Presse, a concentrarsi sul calcio e non sulle vicende societarie.