C’è una novità di rilievo che riguarda la cessione Sampdoria: il gruppo Al Thani avrebbe chiesto la due diligence a Vidal…
Si allungano ancora i tempi per la cessione della Sampdoria. Si allungano perché il gruppo Al Thani ha chiesto di eseguire una due diligence aggiornata sull’ultima trimestrale di bilancio. Una richiesta che sorprende vista la modalità di approccio avuto da Francesco Di Silvio. Un approccio che ha lasciato non pochi dubbi.
Ora l’intermediario per eccellenza si trova nuovamente a Cuba, per lavoro, per produrre racconta un nuovo docu-film sulla vita di Fidel Castro, ma sempre aggiornato, minuto per minuto, sull’andamento della trattativa.
Ma perché è stata richiesta la possibilità di svolgere la due diligence? Il Secolo XIX dice che “in realtà non ce ne sarebbe bisogno perché l’offerta vincolante dei 40 milioni è per sua natura incondizionata, ma ne hanno diritto”.
Cessione Sampdoria, per la due diligence servono alcuni documenti…
Cessione Sampdoria, gruppo Al Thani chiede la due diligence a Vidal…
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Ma per entrare nella data room (affidata a Gianni Panconi) gli uomini di Francesco Di Silvio “dovrebbero produrre quei famosi documenti che in passato non sono mai arrivati, come il famoso “proof of funds”, l’evidenza dei fondi”.
Il Secolo XIX ricorda ancora come “nella prima offerta vincolante del “gruppo Al Thani”, quella dell’11 agosto (ce n’è una successiva di settembre) era specificato che essendo già a conoscenza delle linee generali del club non ci sarebbe stato bisogno della due diligence”.
Ora invece ne fanno richiesta, allungando inevitabilmente i tempi per il passaggio di proprietà…