Cessione Sampdoria, il lavoro dietro le quinte di Romei e Ienca: i due hanno svolto un ruolo importante, nonostante il passato e la loro fama
La cessione della Sampdoria al gruppo di Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi è stata un’operazione lunghissima e molto complessa. Ha richiesto un lavoro enorme da parte di tante parti in causa, esterne e interne alla società. Anche da parte di chi passa un po’ in secondo piano nelle menzioni d’onore e nei ringraziamenti.
Il Secolo XIX, per esempio, rivela che, nella buona riuscita dell’operazione che ha salvato la Sampdoria dal fallimento, un ruolo chiave lo hanno avuto anche Antonio Romei e Massimo Ienca. Due uomini che in passato sono stati molto vicini a Massimo Ferrero, il proprietario uscente, e per questo non hanno goduto di ottima fama negli ultimi anni.
Cessione Sampdoria, anche Romei e Ienca artefici del salvataggio
Cessione Sampdoria, il ruolo decisivo di Romei e Ienca. Il retroscena
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Ma il quotidiano genovese sottolinea l’importante contributo dei due affinché tutto andasse nel migliore dei modi. Romei, in particolare, ha avuto il merito di ricontattare Radrizzani nel momento in cui Alessandro Barnaba, che per mesi è rimasto l’unico potenziale acquirente in ballo, non riusciva a piazzare l’affondo decisivo. L’avvocato e membro del Cda, che un po’ di tempo fa aveva anche ventilato la possibilità di dimettersi, ha quindi riportato in campo colui che alla fine si è rivelato il cavallo vincente.
Mentre Ienca ha rappresentato Ferrero nell’assemblea. Il suo ruolo quindi è stato decisivo, perché senza l’azionista di maggioranza, impersonato da lui, non si sarebbe potuto fare nulla. Il Secolo XIX definisce il suo ruolo “tra l’incudine e il martello“, e il segretario generale della Sampdoria si sarebbe preso delle responsabilità molto importanti.
Insomma, perché andasse in porto l’operazione che ha salvato la Sampdoria c’è voluto il contributo proprio di tutti, anche di chi è considerato un “uomo di Ferrero” in virtù del suo passato.