L’impasse sulla cessione della Sampdoria è dovuta anche alla scelta di Massimo Ferrero, a cui servono i soldi per soddisfare i creditori romani…
In questi mesi alla Sampdoria si sono avvicinati diversi soggetti. Dal Fondo Cerberus in agosto, per poi passare allo sceicco Khalid Faleh Al Thani, fino a Merlyn Partners che, tramite Alessandro Barnaba, aveva fatto la sua offerta per entrare nella società tramite l’azzeramento del capitale sociale e poi la ricapitalizzazione.
Questa opzione, però, non è stata presa in considerazione né dal Cda, che ha giudicato l’azzeramento del capitale tropo rischioso, né da Massimo Ferrero, proprietario della Sampdoria tramite la figlia Vanessa e il nipote Giorgio. E di questo rifiuto, il giorno dopo il comunicato di Edoardo Garrone, ha parlato La Gazzetta dello Sport.
Cessione Sampdoria, Ferrero pensa ai concordati…
Cessione Sampdoria, La Gazzetta: Ferrero pensa a se stesso…
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La rosea considera il no di Ferrero una manifestazione chiara della sua volontà di pensare ai suoi interessi. La cessione della Sampdoria serve per soddisfare i creditori dei concordati romani. Il club, infatti, è posto come garanzia esterna delle due aziende inserite nel trust Rosan:
Una società, dunque, che avrebbe potuto riprendere il suo cammino, anche se poi è arrivato il no di Ferrero, prova evidente della sua chiara volontà di anteporre il proprio utile personale a quello della Sampdoria. Costretto com’è, non da oggi, a soddisfare innanzitutto i creditori dei suoi concordati romani, nonostante la proposta di Alessandro Barnaba e di Merlyn Partners desse eccellenti garanzie di poter uscire da questa impasse.