Cessione Sampdoria, per salvare il club, secondo La Repubblica, serve l’accordo l’accordo di ristrutturazione con transazione fiscale: occorrono 100 milioni
Il Cda della Sampdoria, insieme all’avvocato Eugenio Bissocoli, sta lavorando al piano di salvataggio della società. Il tempo è poco e, stando a quanto riporta l’edizione genovese de La Repubblica, la strada che conduce alla salvezza è l’accordo di ristrutturazione con transazione fiscale.
Il lavoro di Bissocoli non è ancora terminato per ora. La fase di composizione negoziata prosegue e si sta cercando, fino alla fine, di indicare un soggetto che intervenga con 30-35 milioni di euro e che, però, darebbe al nuovo investitore un monte debitorio di oltre 200 milioni. Se così non sarà, al termine della composizione negoziata si apriranno due strade. La prima è il concordato, l’altra – più percorribile – quella della ristrutturazione con transazione fiscale.
Cessione Sampdoria, aumento di capitale e accordo con i creditori
Cessione Sampdoria, La Repubblica: ecco perché servono 100 milioni
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Questa soluzione si tradurrebbe in un aumento di capitale per pagare, subito, una parte dei debiti e, nel frattempo, portare avanti una transazione fiscale. Il piano è complesso, perché le norme federali sono ancora più stringenti.
Per pima cosa va ripianato il debito sportivo, poi – si legge – bisogna parlare con i creditori per proporre accordi e corrispondere loro una parte del credito. Non si può – dunque – pensare che tutti accettino di non essere completamente risarciti, anche se la fase successiva – il fallimento – sarebbe ancora più deleteria.
Per salvare la Sampdoria bisogna passare da un’iniezione di liquidità superiore ai 35 milioni del bond. La Repubblica parla di un preventivo di circa 100 milioni per pagare il debito sportivo e trovare un accordo con i creditori.