Cessione Sampdoria, l’amarezza di Lorenzo Licalzi: blucerchiati in una tempesta perfetta. E la società è praticamente incedibile…
Quelle in cui naviga la Sampdoria non sono cattive acque, è proprio una tempesta. Anzi, una tempesta perfetta, espressione che ha utilizzato lo scrittore Lorenzo Licalzi, genovese e sampdoriano, per sintetizzare l’amarissima situazione che sta vivendo l’ambiente blucerchiato in toto.
L’autore di “Cerchiato di blu“, ospite di Primocanale, si è soffermato ad analizzare il momento della Sampdoria constatando come le difficoltà si vedano soprattutto (e prima di tutto) a livello societario, senza risparmiare la squadra. Ecco la disamina di Licalzi:
Noi siamo in mezzo alla tempesta perfetta. Abbiamo una proprietà, per usare un eufemismo, commissariata, una società secondo me praticamente incedibile, un CdA che non mi pare vadano tutti d’amore e d’accordo, una squadra deprimente. Penso sinceramente che se questa squadra fosse in serie B con gli stessi punti, difficilmente riuscirebbe a salvarsi. Ci si può aggrappare soltanto ad un’eventuale cessione, ahimè temo che l’arabo sia una fantasia, che resetti tutto e si riparta da zero. E menomale che ci sono questi due mesi di sosta, immaginatevi l’agonia
Cessione Sampdoria, Licalzi: “Questa società è praticamente incedibile. Non ci salveremmo nemmeno in B”
LEGGI ANCHE Sampdoria, Sabiri si sente pronto per il Mondiale: sto bene…
Colpisce, in queste parole di Licalzi, in particolare l’analisi sulla società, che per lui risulta incedibile. E poi la proprietà “commissariata“, il CdA che fa ciò che può ma in cui, secondo lo scrittore, c’è qualche dissapore. E per finire si arriva alla squadra, che nelle attuali condizioni farebbe fatica anche in Serie B. Il quadro è drammatico e l’unico faro sembra davvero essere la cessione.
Ma anche da quest’angolatura la visione di Licalzi è negativa: l’arabo per lui è una fantasia, non crede alla trattativa Al Thani per l’acquisizione della Sampdoria. Tanto più che, come già ricordato, appena sopra aveva detto che la società è “praticamente incedibile“.
La sosta per il Mondiale, a questo punto, viene a proposito. Perché il cuore blucerchiato di ogni tifoso, Licalzi in primis, non potrebbe sopportare la continuazione di un’agonia come questa, conclude lo scrittore.