Cessione Sampdoria, Matteo Monforte continua a sognare un ricco sceicco che possa salvare la nostra amata squadra. Ma forse è un sogno…
Scusate il ritardo. Peccati di Gol, la rubrica di Matteo Monforte sulle pagine de Il Secolo XIX, ci piace e tanto. E allora vi proponiamo qualche passaggio, come sempre, scusandoci ancora del ritardo. Cominciamo subito col dire che con l’Inter a San Siro non è mai facile fare punti. Anzi impossibile per questa Sampdoria. Ma è anche inutile…
Negare o mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi: la situazione inizia a essere drammatica. Hai voglia, poi, a dire che con l’Inter hai giocato bene, che hai corso, che hai pressato alto, che siamo vivi, che qui e che là e blablabla, sempre la stessa solfa. Il fatto è che invece devi solo ringraziare la Madonna, il Signore e tutti i Santi che il Lecce abbia perso con la Juve e che, quindi, oggi la classifica possa ancora incoraggiare i nostri animi di tifosi innamorati, tenendoci a brevissima distanza da quel quartultimo posto che ci leverebbe dal pantano…
Certo, da adesso, obiettivo principale: “FARE PUNTI!”. Per questo:
Bisognerà combattere come fossimo guerrieri spartani, trasformando lo stadio in un’arena pronta per la guerra!
Poi Matteo si scusa, fa un passo indietro e si giustifica:
Il problema è che io non sono tranquillo per niente, questa è la verità. Non riesco a sognare. Vedo questa giostra della cessione solo come un carrozzone mediatico, che tarda sempre più ad arrivare, e questa cosa è uno stillicidio sui miei gioielli di famiglia…
Cessione Sampdoria, Matteo Monforte non crede allo sceicco. Ma solo perché è genovese…
Cessione Sampdoria, Matteo Monforte continua a sognare un ricco sceicco…
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(…) Avrei proprio bisogno di essere rassicurato, di essere coccolato, necessiterei di uno sceicco che viene da me, mi accarezza la testa e mi dice: “Tranquillo, nan, ci sono io adesso, non piangere più. Chi vuoi che ti compri? Mbappé? Neymar? Forse ti trovi più a tuo agio con il vichingo Haaland? Ok, ti compro Haaland. Ma adesso stai tranquillo e torna a fare la nanna. Ci penso io a tutto. Buonanotte, Monfo”. Ecco, questo è quello che vorrei.
Matteo continua a non crederci. Ma lo dice con la sua ironia. Sempre con educazione, senza pensare mai che chi ci crede sbaglia. Ma la sua realtà è diversa:
È che invece lo sceicco, chissà perché, continuo a vederlo come un lontano miraggio nel deserto del Qatar che svanisce in lontananza, mentre avverto avvicinarsi – inesorabile – la sosta per i Mondiali con una situazione di classifica imbarazzante e una proprietà inesistente.
Ovviamente spero di sbagliarmi. Spero che tutto questo mio catastrofismo sia solo figlio della mia genovesità e che la realtà sia tutt’altra. Ma così non riesco a sognare. Fatelo voi per me…