Cessione Sampdoria, Maurizio Michieli traccia un’analisi della situazione: servono 200 milioni, difficile che Barnaba possa passare dal trust
Per salvare la Sampdoria dall’incubo del fallimento e, quindi, dalla Serie D il tempo è quasi scaduto. Lo ha affermato Edoardo Garrone in merito alla possibilità che il piano di Alessandro Barnaba non vada in porto. E lo ha afferma anche Maurizio Michieli su Telenord.
Il giornalista, che aveva intervista proprio l’ex presidente, afferma, a pochi giorni dalla modifica delle norme Noif, come Barnaba non abbia intenzione di rilevare la Sampdoria passando dal trust. Il finanziere, che punta alla rilevazione del solo ramo sportivo, dovrebbe pagare infatti almeno 200 milioni:
La sensazione – suffragata dai fatti – è che anche Alessandro Barnaba non abbia alcuna intenzione di rilevare la Sampdoria dal Trust Rosan, pagandola circa 35 milioni (di cui 7,5 destinati alle tasche di Massimo Ferrero), accollandosi i debito del club (circa 140 milioni, per quanto rinegoziabili e spalmabili) ed investendone almeno 40, non beneficiando del paracadute, per tentare l’immediata scalata alla serie A.
Cessione Sampdoria, le complicazioni per il piano di Barnaba
Cessione Sampdoria, Michieli: Barnaba non passerà dal trust. Chi metterà 200 milioni?
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Le nuove Noif, varate il giorno in cui il Cda, insieme all’avvocato Eugenio Bissocoli, ha presentato il piano di Barnaba a Gabriele Gravina, sono stringenti. Affinché la rilevazione del solo piano sportivo tramite la “NewCompany” possa venire accettato, infatti, servono queste condizioni:
1) Tutte le operazioni previste dai nuovi testi degli art.16 e 52 devono essere effettuati entro e non oltre il 5 giugno (cinque giorni prima della scadenza prevista per il 10 giugno)
2) La NewCompany non potrà beneficiare del paracadute pur potendosi iscrivere in Serie B e sarà costretta a onorare tutti i debiti sportivi passati (escluse solo banche, fornitori, agenti) e dare garanzie per i futuri con una fideiussione (circa 100 milioni di euro di esposizione).
Per salvare la Sampdoria, dunque, riporta Michieli, serve qualcuno in grado di tirare fuori 200 milioni. Il giornalista fa il nome di Raffaele Mincione e del suo Wrm Group, ma non esclude l’ipotesi di un investitore rimasto nell’ombra. Quel che appare certo è che l’ipotesi del bond sembra tramontata definitivamente:
Dunque, per salvare la Sampdoria non rimane che confidare in qualcuno che metta in conto di tirare fuori più o meno 200 milioni. Potrebbe farlo Raffaele Mincione di Wrm Group? Oppure un altro “investitore” rimasto sinora nell’ombra? Resta il fatto che l’ipotesi del Poc (prestito obbligazionario convertibile) sembra ormai tramontata e, comunque, consentirebbe alla società di affrontare le scadenze imminenti e di respirare sino al 30 giugno. E poi?