Si torna a parlare della cessione della Sampdoria, è Moreno Mannini ad esporsi, che spera ancora in Gianluca Vialli. Le sue parole
Torna a parlare Moreno Mannini, ex calciatore della Sampdoria, torna a parlare proprio della squadra blucerchiata tra passato e futuro. Perché l’ex difensore ricorda i suoi anni da giocatore a Genova, così come la Nazionale, ma non solo perché la domanda su Vialli prossimo presidente era inevitabile.
Moreno Mannini parte dalla sua carriera, a Telenord, dai suoi inizi da attaccante, parlando anche di Pietro Vierchowod.
Sono stato costretto a fare il difensore, perché Pietro Vierchowod appena poteva andava in avanti. In carriera avrà fatto più di venti goal. Quindi io dovevo restare dietro e comunque mi sono divertito. In ogni caso io nasco attaccante.
Dove giocherebbe oggi Moreno Mannini, insieme a Vierchowod? Non solo la maglia, ma anche il modo con cui s’interpreta la gara. Risposta forse scontata, ma che ovviamente fa piacere i tifosi e non poteva essere altrimenti.
Faccio fatica ad immaginarmi con una maglia diversa da quella della Samp. Vedendo il calcio di oggi e se penso alle mie potenzialità e a quelle di Pietro, allora ti dico che potevamo giocare in qualsiasi squadra. Noi simili all’Atalanta di oggi? In un certo senso sì, però bisogna ricordare che la nostra era una battaglia contro ogni avversario tutte le domeniche. Avevamo grandi campioni come Cerezo e Dossena. Noi da difensori dovevamo fermare gli avversari e quello facevamo.
Mannini non smette di sperare in Vialli
Cessione Sampdoria: Moreno Mannini non chiude ancora a Gianluca Vialli
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Poi c’è stato il ricordo del goal segnato al Lecce e della sua esultanza.
Ne ho fatti talmente pochi che non sapevo come esultare. Appena ho segnato mi sono detto ‘E adesso cosa faccio?’.
Si passa velocemente alla Nazionale, a quella Sampdoria fortissima, che aveva ben 6 calciatori in azzurro.
In quel periodo c’era la meritocrazie. Chi era in Under 21, se aveva le qualità, arrivava in Nazionale. Ora io non ho mai giocato con l’Under, però la Sampdoria di quegli anni era troppo forte e ben sei giocatori venivano chiamati in azzurro. Ci sono arrivato a 30 anni, in ogni caso, c’erano difensori fortissimi, come Pietro, come Bergomi o Ferri.
La conclusione è su Vialli, l’interesse per la Sampdoria e i nuovi spifferi che stanno arrivando sull’ex numero 9 blucerchiato.
Io continuo a sperarci. Finchè non dirà che non potrà mai accadere io continuo a crederci. Per me uno spiragli c’è ancora, un briciolo di possibilità.