Renzo Parodi fa un nuovo punto sulla cessione della Sampdoria: tra le smentite di tante voci sui blucerchiati e l’offerta Redstone-Cerberus
Chi sarà il nuovo proprietario della Sampdoria? A questa domanda prova a rispondere ancora una volta Renzo Parodi. Sulla pagina Facebook del noto giornalista fa il punto sulle voci della cessione del club blucerchiato. Ma c’è anche un monito: “Troppi nomi (fasulli) attorno alla cessione“. Confermato invece quanto scritto negli ultimi giorni sul tandem Redstone-Cerberus: “Che prepara l’offerta“.
Non partecipo alla riffa sui nomi dei pretendenti alla Sampdoria. E’ una corsa senza capolinea, perché la vicenda resta aperta ad ogni epilogo. Al momento la certezza riguarda il tandem Redstone-Cerberus, l’uno (una società di investimenti nell’immobiliare e nell’impiantistica sportiva) il braccio operativo-sportivo; l’altro il fondo di private equity ossia l’investitore (17 miliardi di dollari di fatturato) che si farebbe carico di sborsare 150-160 milioni di euro per mettersi in portafoglio il club blucerchiato.
Non ci sono aggiornamenti solo su Redstone-Cerberus, ma anche sulla cordata legata all’ex Sampdoria Ivano Bonetti.
Esiste anche un nebuloso e mai formalizzato interesse da parte di una cordata, ispirata dall’ex calciatore blucerchiato Ivano Bonetti, in tandem con un tale Di Silvio (produttore cinematografico: ahia!) sostenuti finanziariamente – si ipotizza – da capitali qatarioti, riconducibili addirittura all’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al-Thani.
Non risulta che questa cordata abbia finora presentato offerte praticabili per la Sampdoria per via – sembra – della mancanza di un paio di requisiti considerati indispensabili. Una personalità del calibro internazionale di Al-Thani non avrebbe difficoltà ad accreditarsi, agendo di conseguenza. Ritengo quindi questa pista alquanto fredda. Il futuro immediato dirà se è destinata a scaldarsi.
Cessione Sampdoria, si aspetta l’offerta e poi la due diligence dettagliata
Il percorso immaginabile rispetto al tandem Redstone -Cerberus è il seguente. Una volta presentata l’offerta non vincolante (rispettosa delle condizioni fissate dal tribunale fallimentare nei confronti di Eleven Finance e Farvem), seguirà la due diligence dettagliata, ovvero l’analisi capillare di tutte le situazioni contabili della società: i contratti dei calciatori, i contratti con gli sponsor, le esposizioni con le banche, gli impegni finanziari in essere ecc ecc.
Un’analisi insomma in tutte le pieghe dei conti blucerchiati ed è augurabile che non saltino fuori brutte sorprese. La prima due diligence, già esperita, si era limitata ai bilanci. Tempo due-tre settimane l’esame dovrebbe essere terminato e il pretendente sarò in grado di formulare l’offerta di acquisto definitiva e vincolante.
Cessione Sampdoria, le parole di Parodi
Cessione Sampdoria, Parodi: le tante voci e l’offerta Redstone-Cerberus
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Cessione Sampdoria, ecco cosa si augura Vidal
Tempi non lunghi, dunque. Ma neppure stretti. Sempre che non intervengano altre offerte ipotesi da non scartare a priori) che costringerebbero il trustee ad ulteriori valutazioni e infine alla scelta dell’acquirente finale. Il commercialista Vidal se lo augura. Più pretendenti, più il prezzo sale. A lui le sorti della Sampdoria non interessano, messo lì da Ferrero, da contratto e per ruolo assunto deve curare gli interessi del Viperetta.
L’asta farebbe lievitare il prezzo d’acquisto a maggior gloria sua e del suo dante causa. Ed ecco spiegato il proliferare di nomi, veri, presunti o fasulli, attorno alla Sampdoria. Chi li fa filtrare, imbeccando i giornalisti amici, quelli che gli hanno lisciato il pelo e si sono bevute tutte le panzane propalate in questi mesi? Non ci vuol molto a capirlo, il patto di riservatezza è un colabrodo e non sono di certo gli acquirenti ad avere interesse ad esporsi.
Cessione Sampdoria, le tante voci dell’ultimo periodo
Le panzane, dicevo. Ricordate? 1) Trenta mesi per vendere la Sampdoria, tacendo che si tratta di una deadline massima che scatta dall’omologa dei concordati e non permette affatto al trustee di tirarla per le lunghe: se il giorno dopo perviene l’offerta congrua rispetto alle indicazioni fissate dal tribunale, Vidal deve vendere. Non può vendere. Deve vendere. Immediatamente.
2) La Sampdoria garanzia esterna ai concordati, dunque inattaccabile. Balla sesquipedale, la Sampdoria era stata collocata nel trust di scopo proprio per servire da bancomat e salvare le due aziende decotte della galassia Ferrero.
3) L’ultima parola sulla cessione sta in bocca al Viperetta, il quale invece è neutralizzato dal divieto del tribunale di compiere qualsiasi atto di rilevanza giuridica che riguardi le sue aziende e dunque anche la Sampdoria.
Il provvedimento interdittivo riguarda anche la figlia Vanessa e il nipote Giorgio, formalmente proprietari del club e dunque l’affare resta in mano al trustee Vidal, il quale ha temporeggiato prima di nominare l’advisor, sperando che il tempo avrebbe giocato a suo favore.
La conclusione di Renzo Parodi è per Lanna e Romei.
Vidal non ha l’obbligo di consultare i membri del cda della Sampdoria sulle proprie mosse, al massimo ha l’impegno morale di farlo e dunque va fuori strada chiunque tiri in ballo Lanna e o Romei come protagonisti della trattativa per la cessione.
Loro malgrado sono spettatori, costretti a garantire la sopravvivenza del club destreggiandosi nelle note strettoie finanziarie e contemporaneamente realizzare un mercato al risparmio, rigorosamente all’interno dei paletti fissati dal duo Bosco-Panconi.
Rafforzare decentemente l’organico senza compromettere i conti, anche in vista della auspicata gestione. Un esercizio di alta acrobazia, eseguito nelle circostanze attuali, senza immaginare quello che auspicabilmente verrà. Perché finché il nuovo proprietario non sarà in plancia la nave della Sampdoria dovrà navigare con le proprie forze. Saggio e inevitabile.