Sampdoria, l’ostacolo alla cessione è il trust, ma alcune responsabilità sono anche di Figc e CONI. Il pensiero di Primocanale
La cessione della Sampdoria è una questione di vita o di morte per la società blucerchiata, ma si estende e va anche oltre i semplici interessi del club calcistico. Dietro ci sono altri attori/spettatori coinvolti, ben più grandi. E anche loro non esuli da colpe. Come ad esempio Figc e CONI, i massimi organi calcistico-sportivi d’Italia che finiscono sotto la lente di ingrandimento di Primocanale.
L’emittente genovese, infatti, ha puntato il dito su alcuni controlli mancati e silenzi di troppo da parte degli organi federali, anche loro interessati da vicino alla cessione della Sampdoria:
Al momento della costituzione del trust, nulla venne eccepito da alcuno dei soggetti che avrebbero avuto titolo: non solo i piccoli azionisti della UC Sampdoria S.p.A., ma anche e soprattutto Federcalcio e Coni, titolari dell’interesse legittimo alla migliore sorte possibile di uno dei soggetti affiliati. Secondo alcune interpretazioni correnti, gli organi di governo del calcio e dello sport avrebbero potuto e dovuto, a tutela d’ufficio della Sampdoria, chiedere al tribunale fallimentare di Roma, competente per dare via libera al trust, la fissazione di condizioni che salvaguardassero in via prioritaria la società sportiva, soggetto giuridico di loro competenza, rispetto alle aziende del Viperetta che con il club blucerchiato avevano in comune solo la figura del “dominus”.
Cessione Sampdoria, Primocanale puntualizza: anche Figc e CONI non esenti da responsabilità
LEGGI ANCHE SOCIAL – Sampdoria, John Cena scatena il derby su Twitter
Che la Sampdoria si salvi, non tanto in campionato quanto a livello societario, è interesse comune ai blucerchiati come a Figc e CONI. Ma, ricorda Primocanale, avrebbero potuto fare qualcosa di più in loro potere:
Non sono stati per esempio fissati termini temporali diretti e perentori per la cessione della Sampdoria, a parte i famigerati 30 mesi (due anni e mezzo!) che scatterebbero dall’omologa di entrambi i concordati Farvem e Eleven, punto non ancora raggiunto. Eppure Coni e Federcalcio avrebbero dovuto fare quanto in loro potere, per accelerare la separazione tra il destino di una società prestigiosa di livello nazionale e quello del suo proprietario pro tempore, dimostratosi non all’altezza sotto molti profili.
E, per ribadire con un’altra prova quanto Figc e CONI siano coinvolte, se la vicenda Sampdoria dovesse finire nel peggiore dei modi anche i due organi potrebbero non passarla liscia:
Se la Sampdoria facesse una brutta fine, la Procura della Repubblica incaricata di far luce su eventuali ipotesi di reato potrebbe chiamare a rispondere – innanzitutto per omissione di atti di ufficio, se non per ipotesi più serie – gli stessi vertici del calcio e dello sport nazionale.