Il prezzo per la cessione della Sampdoria è fissato ad almeno 33 milioni: la famiglia Ferrero, però, potrebbe dover accettare anche una cifra inferiore
La situazione economica della Sampdoria impone una svolta al più presto. I blucerchiati sono in difficoltà, con la scadenza del 16 dicembre sempre più vicina e la richiesta di ricapitalizzazione che, come riporta l’edizione genovese di Repubblica, dovrebbe essere chiesta durante l’assemblea del 14 dicembre.
In attesa della cessione, l’azionista di maggioranza rimane la famiglia di Massimo Ferrero, chiamata, dunque, a mettere soldi per garantire la stabilità della Sampdoria. Un’ipotesi, però, che appare difficile e che aprirebbe nuovi scenari sul prezzo del club di Corte Lambruschini, fissato dal trust a 33 milioni.
Cessione Sampdoria, Ferrero “costretto” ad accettare meno di 33 milioni?
Cessione Sampdoria, Repubblica: Ferrero può accettare meno di 33 milioni? Il punto
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La Sampdoria deve versare 31 milioni di adempimenti Irpef e garantire, al contempo, continuità aziendale, cercando, inoltre, di fare mercato. Chiedere un altro prestito esporrebbe ulteriormente il club, su cui gravano debiti per circa 100/120 milioni, mentre non è possibile un intervento esterno in cambio di percentuali del pacchetto azionario.
L’esborso – si legge – rischia dunque di essere sulle spalle di Massimo Ferrero, che potrebbe trovarsi “con le spalle al muro”. Un eventuale acquirente, dunque, che sia lo sceicco Khalid Faleh Al Thani o uno dei due fondi anglo-americani, potrebbe presentarsi con un’offerta inferiore ai 33 milioni, che la famiglia Ferrero potrebbe essere “costretta” ad accettare.
I fondi USA avrebbero già pensato di presentare un’offerta più bassa, non riconoscendo all’attuale Sampdoria il valore di mercato fissato. E a quel punto toccherebbe alla famiglia Ferrero, ai suoi legali e al trustee Gianluca Vidal valutare il da farsi.