Cessione Sampdoria, ricorso Ferrero: cosa succede adesso. Lo scenario rispetto ai possibili esiti del giudizio in via d’urgenza attivato dall’ex presidente della Sampdoria
Molti ci hanno chiesto di chiarire a cosa punta e cosa può succedere con il ricorso di Massimo Ferrero che punta a bloccare i futuri aumenti di capitale che Matteo Manfredi e Andrea Radrizzani dovranno compiere per concludere la messa in sicurezza della Sampdoria.
Andiamo con ordine.
Ferrero ha attivato un ricorso in via d’urgenza, ai sensi degli articoli 700 e seguenti del codice di procedura civile. La richiesta al Tribunale di Genova è di adottare una misura cautelare: ossia evitare che ulteriori aumenti di capitale.
Per ottenerla Ferrero e i suoi legali devono dimostrare al giudice, in questa fase, di avere il cosiddetto “fumus bonis iurisi” (ossia la verosimile esistenza del diritto che si vuole far valere in giudizio) e che ci sia il cosiddetto “periculum in mora” (ossia il pericolo che attendendo i lunghi tempi del giudizio ordinario, il diritto vantato possa diventare non può attivabile).
Per semplificare ancora: in questa fase il giudice deve solo valutare se Ferrero abbia effettivamente almeno un principio di ragione (ossia se davvero Manfredi e Radrizzani non avrebbero potuto effettuare il primo aumento di capitale che di fatto li ha resi proprietari della Sampdoria con un pacchetto di maggioranza) . E se effettivamente Ferrero non possa aspettare il processo vero, che ha dei tempi nettamente maggiori rispetto al rito cautelare.
Lo scopo di Massimo Ferrero sarebbe dunque di bloccare la situazione ad oggi per evitare di subire maggiori danni, dal suo punto di vista.
Cessione Sampdoria, ricorso Ferrero: cosa succede adesso. Lo scenario
Cosa può succedere ora?
Se il giudice, sentite le parti e dopo l’udienza, accoglie la richiesta di Ferrero, blocca di fatto la rinascita della Sampdoria. Senza poter fare aumenti di capitale, l’omologa del piano di ristrutturazione dei crediti sarebbe quasi impossibile. La decisione del giudice puó peró essere reclamata (ossia appellata) davanti al collegio formato da tre giudici. Non si applica la sospensione feriale dei termini, quindi si andrebbe avanti ad agosto inoltrato.
Se il giudice invece respinge la richiesta di Ferrero, (e il collegio dovesse confermarla) all’ex presidente resterà soltanto la via del giudizio ordinario. Potrà comunque tentare di far valere le sue ragioni, a quel punto facendo una richiesta di risarcimento danni a Manfredi e Radrizzani, e magari anche a Ienca (reo, secondo Ferrero, di non aver rappresentato la volontà di Sport Spettacolo Holding nella fatidica assemblea del 30 maggio).
La sensazione che è la manovra di Massimo Ferrero sia più per mettere pressione ai nuovi proprietari della Sampdoria, per spuntare magari un accordo stragiudiziale che gli consenta di ottenere magari una somma di denaro ulteriore.
La posizione di Ferrero peraltro è rimasta la stessa, non deve quindi stupire la battaglia legale. Manfredi e Radrizzani dal canto loro, hanno un team legale di primaria esperienza (DLA Piper in primis) e sono sicuramente in grado di ribattere colpo su colpo.
L’operazione peraltro è stata costruita dai più grandi studi legali italiani quindi l’azione di Ferrero sembra davvero con poche chances di riuscita. Ma non va sottovalutata.