La Sampdoria spera in una cessione, intanto l’incubo del fallimento c’è: lo spettro della Serie D aleggia, la C, senza Lodo Petrucci, non sembra possibile…
La situazione societaria della Sampdoria è critica. La mancanza di liquidità nelle casse preoccupa in vista delle prossime scadenze e, soprattutto, in vista dell’iscrizione al prossimo campionato, da effettuare entro il 20 giugno. Prima, però, ci sono gli stipendi da pagare e le rate del debito con il Fisco da onorare.
L’ipotesi del fallimento comincia a preoccupare. Il Cda ha provato a intraprendere la strada della composizione negoziata, che sembra, però, difficilmente percorribile fino in fondo. La possibilità di interromperla prima del 6 giugno ci sono. Per salvare la Sampdoria, l’edizione genovese di Repubblica ha parlato di altre due vie: l’arrivo di Alessandro Barnaba, con la rilevazione del solo debito sportivo, oppure l’accordo di ristrutturazione, una una procedura che prevede un accordo con almeno il 60% dei creditori e la liquidazione totale di quanto chiesto dal rimanente 40 che va pagato integralmente entro 120 giorni.
Cessione Sampdoria, la verità sul Lodo Petrucci
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Il quotidiano, poi, ha parlato anche del Lodo Petrucci. Ci sono possibilità che, in caso di fallimento, la Sampdoria riparta dalla Serie C e non dalla Serie D? Nel 2002 accadde alla Fiorentina che, dopo la retrocessione in Serie B venne ammessa al campionato di Serie C2 in seguito alla retrocessione della Cavese in Serie D. La Florentia, nuovo nome della società dopo il fallimento, ripartì dalla Serie C2 per i meriti sportivi acquisiti negli anni.
Il lodo, approvato ufficialmente il 14 maggio 2004, consentiva alla società fallita di ripartire da una categoria immediatamente inferiore (nel caso di retrocessione in Serie B della Sampdoria sarebbe, dunque, la Serie C) senza ripartire, per forza, dai dilettanti. La società subentrante, per accedere al lodo, doveva aver militato cinque anni consecutivi nel calcio professionistico o almeno per quindi anni, non di fila. La nuova società non ereditva il marchio, che poteva prendere all’asta, né i giocatori e non doveva avere legami con la precedente società.
Il Lodo, però, è stato abrogato il 27 maggio 2014. I precedenti, dunque, di Torino, Perugia, Fiorentina e altre società non possono, dunque, essere paragonati alla Sampdoria, data la mancanza del Lodo Petrucci.