Si parla sempre e solo di cessione della Sampdoria. Ma le sensazioni sono positive. Previsione di Laura Rossetti, non certo una strega…
Sono sempre stata una persona pessimista… anzi non proprio, forse solo realista, più votata alla teoria che sia sempre più opportuno non aspettarsi nulla che dover affrontare e sopportare la delusione di un’aspettativa disattesa.
Ora, però, c’è qualcosa che non mi spiego; sono mesi che aleggia una sorta di nuvola nera sulla Sampdoria e io continuo, imperterrita, a rimanere fiduciosa e soprattutto serena.
O sono una strega che sente vibrazioni positive, e riesce a vedere dalle carte un futuro felice, o una pazza che ha solo l’esigenza, per natura, di percorrere la strada opposta a quella della massa.
Ma andiamo per gradi.
Partiamo da quello che è l’aspetto sicuramente più importante, ossia quello societario.
La Sampdoria perde Cerberus. La gente (molto generico) si dispera. Oltre agli americani non c’è nessuno. Chi avrà mai voglia di gettare soldi in una società in difficoltà? Non c’è nessuno davvero interessato ad investire in quello che, per anni, sarà un “investimento” a fondo perso.
Ecco, queste le tante domande e convinzioni più lette ed ascoltate. Per carità, lecite, sia chiaro. La Sampdoria deve, per forza perché non ci sono altre vie di salvezza, essere ceduta.
Non è facile essere positivi dopo otto anni di Massimo Ferrero, di opportunità gettate al vento, dopo aver visto (noi no ma qualcuno ne è al corrente) investitori avvicinarsi a guardare la vetrina cacciati dal principale del negozio…
Non è facile rimanere ottimisti dopo questi otto mesi di trattative montate e smontate come panna, con la sensazione, probabilmente errata, che Gianluca Vidal, per interessi macchinosi, possa voler allungare i tempi.
La gente della Samp, chi le vuole bene, è stanca. È stanca di illudersi, di aver paura, di sperare a vuoto e di aspettare qualcosa che, alla fine, al dunque non ci arriva mai. Comprensibile… se non si è streghe o pazze!
Quindi… calma e gesso che sono sicura che, dopo tanto soffrire, il romanzo avrà un finale felice e romantico.
Sampdoria, strega o no sul campo la squadra sta convincendo…
Cessione Sampdoria? Sensazioni positive. E non sono una strega…
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Ma passiamo al campo. Anche in questo caso le preoccupazioni sono assolutamente comprensibili. La Samp è una squadra incompleta, con poca qualità in alcuni reparti. La rosa è numericamente deficitaria e, come spesso accade, la fortuna, più di qualche volta, preferisce guardare altrove. Chiamiamola sfortuna che è più elegante.
Nonostante la diffidenza verso Giampaolo, un mercato con il freno a mano tirato e un calendario alquanto impegnativo, i ragazzi del tecnico abruzzese sono partiti con il piede giusto. Un solo punto ma il giusto atteggiamento, quello che forse non si vedeva da anni.
Così, mentre Marco Lanna fa molto di più di quello che si vede, per dare una parvenza di società a quello che ormai è diventato un caos ingestibile (vedi gli auguri a Rocco Ferrero e altre scelte poco opportune), gli undici in campo ci hanno regalato una Samp gagliarda, di personalità che, se non per alcuni assoli, non sarà un pullulare di tecnica raffinata, ma di sicuro si è conquistata il rispetto e l’affetto dei tifosi, regalando entusiasmo.
Atalanta e Juventus ai nastri di partenza non erano avversarie semplici… e pensare che se, in saccoccia, oggi, ci ritrovassimo quattro punti, nessuno griderebbe allo scandalo. Insomma, un futuro incerto, sì, ma che dopo queste prestazioni guardiamo con molto più ottimismo.Ho lasciato per ultimo l’aspetto più importante, quello che davvero chiude il cerchio della disintossicazione per una futura rinascita: lo stadio, la gradinata. I tifosi della Sampdoria.
Dopo un momento, qualche anno a dire il vero, di difficoltà, di scelte obbligate che hanno condizionato l’andamento del tifo blucerchiato, dopo il Covid e otto anni esasperanti che hanno messo a dura prova chi ama la Sampdoria… i Sampdoriani sono tornati a splendere, a brillare di una luce accecante difficile da commentare e descrivere a parole.
Commovente, rassicurante, emozionante ma non solo. Un Luigi Ferraris che neppure il più ottimista degli ottimisti, poteva immaginare a così breve distanza da tutti gli scempi ai quali abbiamo dovuto assistere e da tutte le difficoltà che abbiamo dovuto superare.
La Sampdoria senza chi è pronto ad azzerare i debiti e rifondare rischierebbe di finire con i libri in tribunale e di ripartire dalle macerie del calcio, ma la Samp senza i suoi tifosi smetterebbe di esistere davvero.
Marco Lanna, all’inizio del suo percorso, si è fissato un paio di obiettivi: ristabilire un rapporto tra società e tifoseria, ricostruendo quel senso di Sampdorianità che qualcuno (e non solo uno) aveva minato e traghettare la società verso un cambio di proprietà.
Obiettivi raggiunti? Uno sicuramente, per l’altro tempo al tempo. Si dice che sia sempre galantuomo… nel frattempo… bentornata splendida Gradinata Sud, avanti Sampdoria!