Conte e l’Inter si separeranno dopo due anni: troppa la distanza tra le ambizioni del tecnico e il piano di ridimensionamento di Zhang. Si tratta sulla buonuscita
Sta finendo come nessun tifoso interista si sarebbe auspicato: l’avventura di Antonio Conte all’Inter è finita. Lo scrive la Gazzetta dello Sport che, in esclusiva, rivela che nelle prossime 48 ore dovrebbe arrivare l’ufficialità della separazione del tecnico leccese dal club nerazzurro. Un finale amaro.
La separazione sembra, però, l’ovvia conclusione date le nette divergenze tra la visione di Steven Zhang e quella di Antonio Conte. La società vuole restare ad alti livelli, ma il piano di tagliare gli ingaggi almeno del 15% e di fare circa 100 milioni di plusvalenza non si sposa con il progetto Conte. Che vuole vincere e avrebbe voluto completare la rosa con qualche tassello. Ora toccherà a Beppe Marotta e a Piero Ausilio fare la magia: far quadrare i conti, trovare il sostituto di Conte e non indebolire la squadra. Mission impossible.
Troppa distanza tra Conte e i piani di Zhang: ora la buonuscita
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Nel summit di sabato, quando la dirigenza ha prospettato questo piano a Conte, è arrivata la frattura: il tecnico ha espresso tutta la sua amarezza nel non poter continuare il percorso iniziato due anni fa. Antonio all’Inter si trova (si è trovato) bene, ha creato alchimia con il gruppo e non avrebbe sopportato di veder partire qualche suo pupillo, conservando il rimpianto di quello che sarebbe potuto essere.
L’Inter vuole comunque ringraziare e dare un valore al grande lavoro svolto da Antonio Conte ed è per questo che si starebbe trattando sulla buonuscita. L’idea del club nerazzurro sarebbe di offrire la metà dell’ingaggio dell’anno prossimo e la sensazione è che un accordo si troverà: le parti vogliono lasciarsi bene dopo due anni intensi.
Il dispiacere di Conte sarà di non poter continuare in un progetto che ha visto la squadra crescere di anno in anno. Spetterà al prossimo riuscire a far convivere il ridimensionamento con le vittorie. Beppe Marotta ha in cima alla sua lista il nome di Massimiliano Allegri, ma non sono da escludere le candidature di Maurizio Sarri, Simone Inzaghi e Sinisa Mihajlovic.