L’architetto del Ferraris, Vittorio Gregotti, è morto all’ospedale Sacco di Milano a causa di una polmonite da Coronavirus
Si è spento a 92 anni, portato via dal Coronavirus, Vittorio Gregotti, il papà del Ferraris. Lo stadio delle gesta di Sampdoria e Genoa, lo stadio che nel 1991 vide la più grande impresa della storia blucerchiata: il 3-0 con il Lecce per il primo, magico, scudetto. Gregotti nel 1986 presentò il progetto da 45 miliardi di lire per il nuovo stadio di Marassi, che sarebbe stato pronto il 31 dicembre 1989. Fu lo stadio meno costoso di Italia ’90.
Architetto e urbanista di fama mondiale, Gregotti è nato a a Novara, ma ha legato per sempre il suo nome a Genova. Si faceva portatore dell’idea dell’architettura come arte civile e proprio con questa mentalità aveva iniziato il progetto dello stadio Luigi Ferraris. L’idea era quella di modernizzare il precedente impianto “Campo di via del Piano”, cercando, però, l’equilibrio con la tradizione. Nessuno stravolgimento dell’equilibrio architettonico del quartiere Marassi, dunque. Con le quattro torri segno distintivo di uno stadio all’avanguardia.
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Fu un rapporto di amore e odio quello di Gregotti con il Ferraris, dovuto ai problemi di agibilità, arrivata in modo definitivo 15 anni dopo, e ad alcune modifiche alle gradinate. L’architetto, infatti, aveva immaginato le gradinate con i tifosi seduti e, una volta appreso che ciò non era possibile, è stato necessario anche l’innalzamento di un metro del terreno di gioco.