Un appello importante: società e calciatori donate per combattere l’emergenza Coronavirus, mai come ora il nostro Paese ha bisogno di solidarietà.
La Serie A si è fermata. Una decisione dolorosa, ma al tempo stesso indispensabile per il bene di tutti. #IORESTOACASA è ormai diventato un motto molto gettonato per sensibilizzare le persone a cambiare il proprio stile di vita per evitare la propagazione del contagio da Coronavirus.
La situazione è drammatica per un Paese come l’Italia che, nel bene o nel male, è riuscito sempre a sopravvivere a tanti altri problemi di varia natura.
Oltre ai pericolosi risvolti economici negativi, qui c’è in gioco la salute delle persone! Siamo arrivati al punto in cui si ipotizza che possa essere ricoverato solo chi ha più possibilità di sopravvivenza e questo non lo possiamo permettere. Mai come ora la vita di una persona vale più dell’acquisto di un giovane campione o del ritorno d’immagine dato dalla partecipazione ad una grande competizione. Il ricco (e a volte viziato) mondo del calcio non si può permettere di lasciare un seggiolino lasciato vuoto alla stadio da una persona che non ha avuto la possibilità di curarsi.
Tante sono le iniziative di solidarietà partite in questi giorni, a cui molti sportivi (tra cui calciatori) e soggetti del mondo dello spettacolo stanno partecipando. La prima è arrivata dal presidente dell’Inter dell’Inter Steven Zhang che ha donato 100 mila euro all’Ospedale Sacco di Milano. Poi è arrivata quella di Giorgio Armani di 1.250.000 euro e quella di Tronchetti Provera che ha aperto un conto a favore degli ospedali di ricerca. Di fondi sufficienti per il rafforzamento della terapia intensiva necessitano anche gli ospedali pubblici. Ora tocca anche alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, con la partecipazione dei membri delle varie Leghe, aprire il cuore e soprattutto il portafoglio…
Campioni della Serie A come Paulo Dybala e dello sport come la campionessa para-olimpica Bebe Vio hanno già dato un contributo importante alla raccolta fondi promossa da Fedez e Chiara Ferragni a favore dell’ospedale San Raffaele di Milano e degli altri ospedali appartenenti al sistema sanitario pubblico, la quale ha raggiunto i 3 milioni di euro nel giro di 24 ore.
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Essendo un sito che parla principalmente della Sampdoria, non possiamo non mettere in luce anche le varie iniziative svolte in questi anni a favore dell’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova. Ma in questo momento d’emergenza il vero grido che deve sollecitare le coscienze degli italiani è: “Non è mai abbastanza!”. Si può e si deve fare ancora di più per aiutare un paese in emergenza.
A riprova della bontà di queste iniziative per supportare il lavoro di medici e infermieri, raccontiamo la storia di Giuseppe Preziosa, 76 anni fondatore e presidente della Siare Engineering. La sua è un’azienda bolognese ed è una delle uniche quattro aziende di tutto il mondo specializzate nella fabbricazione in ventilatori polmonari. “Per qualche mese non potremmo più produrre per i nostri clienti, ma il nostro Paese è più importante. Sono vecchio ma ho il dovere di salvare la nazione” spiega il Dott. Preziosa (QUI IL VIDEO DELL’INTERVISTA). La Protezione Civile Italiana ha infatti affidato a questa azienda la fornitura di ventilatori polmonari per affrontare l’emergenza. L’accordo prevede 500 apparecchiature al mese, prodotte anche con l’ausilio dei tecnici dell’Esercito. Ognuna di queste apparecchiature può costare dai 15mila ai 20mila euro.
Non possiamo voltare le spalle a questi eroi! Uniamoci!