Il calcio si ferma. Lo fa con colpevole ritardo. L’Uefa ha rinviato tutte le partite di Champions ed Europa League della prossima settimana (possibile rinvio del campionato Europeo). Una decisione come detto arrivata forse con troppo ritardo rispetto all’Italia, sotto questo punto di vista, Paese modello per la prevenzione e l’attenzione verso la salute non solo degli atleti ma anche dei suoi tifosi.
Dopo la decisine del massimo organo europeo del calcio anche la Ligue1 ha deciso di fermarsi. Ma non solo. La federazione inglese ha comunicato lo stop di tutte le competizioni vista l’emergenza dovuta al Covid-19. Tutto fermo fino al 4 aprile.
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“Desideriamo che Mikel Arteta e Callum Hudson-Odoi si riprendano rapidamente così come tutti gli altri interessati da COVID-19”, ha dichiarato in una nota l’amministratore delegato della Premier League, Richard Masters, “In questa situazione senza precedenti, stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri club, il governo, la FA e EFL e possiamo rassicurare tutti sulla salute e sul benessere dei giocatori, dello staff e dei tifosi”, ha continuato. Nonostante le sfide, l’obiettivo della Premier League, si legge nella nota, è riprogrammare le partite rinviate, comprese quelle giocate dalle squadre dell’accademia.