Il coronavirus mette in ginocchio anche il calcio dilettantistico, con la Serie D che rischia di non tornare in campo. L’analisi puntuale di Calcio&Finanza getta ombre scurissime sul movimento di base dello sport più amato e seguito in Italia.
Diciamolo subito, il calcio dilettantistico di fronte al Coronavirus sconterà meno investimenti a causa delle recessione
La recessione economica che attende l’Italia nei prossimi mesi costringerà un numero elevato di imprenditori a mettere da parte i loro investimenti nel mondo sportivo al fine di tutelare la continuità aziendale dei propri assets principali.
il calcio dilettantistico va incontro a una brusca frenata degli investimenti sia privati che pubblici. Anche i comuni, che ogni anno potevano garantire contributi alle società sportive locali, saranno chiamati a tagli importanti della spesa pubblica. Le iniziative sociali e le associazioni senza scopo di lucro saranno le prime a perdere risorse.
Le premesse non sono rosee e ci sono tutte le condizioni perchè la ripresa sia difficile. Molte società proabilmente non potranno tornare in campo.
Ecco perchè
LEGGI ANCHE Coronavirus, Germania: video-scandalo, giocatore sospeso
I ricavi da stadio
I mancati incassi da stadio sono un danno rilevante per le società di Serie D. Verrebbero a mancare 4/5 partite in casa più gli eventuali spareggi play-out, play-off, che tradizionalmente sono un’ottima fonte di ricavo. Le società che hanno una tifoseria numerosa saranno le più penalizzate, senza contare gli eventuali rimborsi di da garantire agli abbonati.
Il mancato introito che mediamente potrebbe aggirarsi tra i 12/15 mila euro e potrebbe superare i 20 mila euro per le squadre più seguite. Fa eccezione il Palermo che ovviamente vanta una media spettatori da serie A , con più di 15 mila persone in media alla Favorita. Il ricavato (e quindi il mancato incasso) può arrivare anche oltre 500 mila euro nelle sole tre partite casalinghe ancora da giocare.
Diversa è la valutazione da fare per le categorie inferiori dove i ricavi da stadio in genere vengono utilizzati per coprire dei costi di gestione corrente strettamente connessi all’attività continuativa sportiva. Di fatto il mancato introito è pareggiato dai mancati costi di gestione legati all’evento partita.

I rimborsi per calciatori, allenatori e dirigenti
Le società sportive dilettantistiche di Serie D sono quelle più esposte ai rischi di una situazione instabile ed incerta all’orizzonte perchè se non rispettano gli accordi economici con i giocatori possono essere escluse dalla stagione successiva. E’ possibile trovare degli accordi con l’Assocalciatori anche per ciò che riguarda i compensi dei calciatori di D al fine di alleviare una situazione formalmente molto intricata.
Per ciò che riguarda le categorie inferiori del sistema, il discorso relativo ai rimborsi è diverso ed è strettamente legato alle situazioni contingenti poiché non ci sono accordi economici sottoscritti da rispettare, nonostante i presidenti sappiano benissimo che è fondamentale mantenere sempre una buona reputazione per poter costruire le squadre del futuro.
Sponsor a rischio
La rete degli sponsor del calcio dilettante si fonda rapporti di amicizia e relazioni territoriali, creati grazie al tessuto delle piccole-medie imprese della zona di riferimento. Si fa leva facendo leva sul senso di appartenenza e sul radicamento storico-territoriale della squadra.
Trattandosi solitamente di accordi verbali di tipo fiduciario, è chiaro che in seguito a questa sopravvenuta situazione di emergenza gli importi delle sponsorizzazioni non ancora versati nelle casse della società non saranno esigibili.
L’impatto sulle scuole calcio
I proventi dell’attività di base e delle scuole calcio consentono a tantissime società di ottenere risorse grazie alle iscrizioni dei bambini.
Chi non ha ancora incassato la quota va verso la perdita secca, chi l’ha incassata dovrebbe almeno in parte rimborsarla, salvo accordi diversi con i genitori. Ma certamente gli impatti sui bilanci di queste piccole realtà possono essere devastanti specie se gli iscritti sono molti.
