Grazie al coronavirus Ferrero avrà un altro rinvio. L’ultimo decreto legge varato dal Governo per combattere il contagio proroga infatti la sospensione dei termini processuali.
Che il coronavirus sia un dramma non può negarlo nessuno. Gli interventi del Governo per cercare di limitare i danni, anche sul sistema economico e sull’organizzazione dello Stato, sono continui e a 360 gradi. E Massimo Ferrero qualche vantaggio lo sta avendo… A gennaio le società della Famiglia Ferrero erano bersagliate di provvedimenti e accerchiate dalle scadenze. A distanza di qualche mese è incredibile pensare che un virus e il Governo Italiano abbiano temporaneamente quanto inaspettatamente dato tregua al presidente blucerchiato…
I termini per il deposito dei piani di risanamento che il Tribunale di Roma dovrà valutare ai fini del giudizio di ammissibilità alla procedura di concordato preventivo, inizialmente stabiliti per il 21 e per il 23 marzo avevano subito dapprima un breve rinvio con il decreto legge 11/2020 dell’8 marzo scorso.
Poi l’ art. 83 comma 2 del Decreto-Legge Cura Italia aveva fatto slittare il termine per il deposito dei piani di Farvem Real Estate ed Eleven Finance al 28 e al 30 aprile 2020.
Ora con l’ultimo decreto-legge varato dal Governo, appena entrato in vigore, è stato prorogata all’11 maggio 2020 la sospensione dei termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili. Dunque altri 26 giorni di tregua per Massimo Ferrero. I nuovi termini dovrebbero essere il 24 e il 26 maggio 2020.
Avvocati al lavoro
Ovviamente nulla vieta ai professionisti che assistono il presidente blucerchiato (gli avvocati Ponti e Spadetto e il commercialista Gianluca Vidal) di lavorare per depositare comunque i piani di risanamento. Le attività professionali possono comunque essere svolte a distanza e in smart working. Ma è ragionevole pensare che il tempo aggiuntivo “concesso” dal coronovirus verrà sfruttato appieno per presentare al Tribunale di Roma due proposte di concordato preventivo “blindate”, in modo da evitare il fallimento delle società (come invece avvenuto per Abaco).
Per ora non cambia nulla per l’udienza penale del caso Obiang, fissata per il 26 giugno 2020, che dovrebbe restare confermata.
Ovviamente, la situazione di emergenza è in continua evoluzione e non possono escludersi altri slittamenti o ripercussioni sulle vicende societarie di Massimo Ferrero.
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