Coronavirus: Gattuso ha versato un mese del proprio stipendio per evitare la cassa integrazione ai dipendenti del Napoli, sgravando l’INPS. Un esempio da seguire…
Rino Gattuso è un uomo che preferisce i fatti alle parole, nel calcio come nella vita. L’allenatore del Napoli, in passato vicino alla panchina blucerchiata ( fu sondato da Ferrero anche per il dopo Di Francesco) ha dato ancora prova della sua generosità
Insieme al DS Giuntoli della club partenopeo ha deciso di rinunciare circa 125mila euro per destinarla ai dipendenti finiti in cassa integrazione.
Come ben rappresentato da un Calcio&Finanza, nelle squadre di Serie A il numero complessivo di dipendenti è 1.581, per un monte stipendi complessivo ai 93 milioni. Una cifra risibile se paragonata al monte ingaggi dei calciatori della serie A, pari ad un miliardo e 400.
Il numero di lavoratori e il loro stipendio varia ovviamente da squadra a squadra. Si passa dai 250 addetti della Juve ai soli 10 del Brescia. La Sampdoria ne ha 52, per un costo complessivo di 3,48 milioni di euro, con uno stipendio medio di circa 67 mila euro.
L’Inter spende quasi 19 milioni in stipendi dei dipendenti non tesserati contro i 493mila euro del Lecce.
Comunque, facendo due conti, basterebbe quindi trattenere dagli stipendi dei calciatori una cifra vicina al 7% per consentire ai club di pagare i 1600 dipendenti, senza gravare sulla cassa integrazione dello Stato, che ovviamente deve garantire una platea ben più ampia di lavoratori.
Un’iniziativa che sarebbe necessaria già ora alla Sampdoria, visto che la società del presidente Ferrero ha messo in cassa integrazione un parte dei dipendenti blucerchiati, seguendo l’esempio di De Laurentiis.
Sarebbe un bel segnale di solidarietà e un esempio per tutti. Quel calcio che non fa solo parole, ma in silenzio anche i fatti.