Col campionato di Serie A sospeso per il Coronavirus, alcuni club propongono un taglio drastico degli ingaggi per far fronte alle perdite.
Il sistema Italia è nel caos proprio come il mondo del calcio italiano oltre che quello europeo. Con la sospensione dei campionati e delle competizioni continentali si stimano grossissime perdite e le società si stanno muovendo per far fronte all’imminente crisi.
Secondo alcune indiscrezioni rivelate da Calcio&Finanza, per contenere le elevate perdite che si prospettano, specialmente qualora la stagione venisse definitivamente sospesa, alcuni club di Serie A starebbero valutando la misura di tagliare (per la parte mancante della stagione, tre mesi) gli stipendi dei calciatori sotto contratto. La questione ancora non è stata avanzata in Lega Calcio, sembra neanche ufficiosamente, ma alcune società, mediante i propri legali, stanno valutando questa possibilità. L’idea sarebbe quella di avviare un tavolo di trattative con l’AIC, associazione che tutela i calciatori italiani.
Quello che le società di Serie A starebbe pensando di proporre non conosce precedenti e Inoltre ci sarebbe da colmare un vuoto normativo inaspettato su questo fronte. Trovare una soluzione ‘pacifica’ potrebbe essere la soluzione migliore per evitare nuovi scontri.
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La domanda sorge spontanea: Damiano Tommasi, presidente dell’AIC, sarebbe disposto a ciò? Il clima è particolarmente teso nelle sedi della federazione. Nella trasmissione di Fabio Fazio “Che Tempo Che Fa”, Tommasi ha accusato le squadre di voler iniziare il prima possibile, c’è chi addirittura vorrebbe tornare a metà Aprile sui campi. In pratica vorrebbe dire che i giocatori dovrebbero tornare ad allenarsi nel pieno dell’emergenza. Un’ipotesi impraticabile specialmente dopo i numerosi contagi avvenuti tra calciatori e staff tecnici delle squadre dei campionati italiani.