Per colpa del Coronavirus il Siviglia ha deciso di mandare tutti in cassa integrazione. Dai giocatori a tutto lo staff, dipendenti compresi.
“Chiediamo a tutti una riduzione dell’orario di lavoro, mentre la sospensione riguarda solo quei contratti direttamente collegati ad attività che non possono essere eseguite per le restrizioni decretate dal governo”. Il Siviglia spiega di aver informato “tutti gli interessati a tempo debito”.
Tutti in cassa integrazione. E’ successo in Spagna, nella Liga, al Siviglia che ha annunciato attraverso il proprio sito ufficiale di aver attivato l’Erte ((Expedientes de regulación temporal de empleo) da applicare a giocatori e staff della prima squadra. L’Erte è l’equivalente alla nostra cassa integrazione, fissata per i giocatori e lo staff tecnico della prima squadra maschili e femminili e delle formazioni del settore giovanile al 70% della giornata lavorativa.
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Una richiesta presentata tenendo conto dello stato di allarme che interessa il club nel cuore dell’emergenza da Covid-19 e che interesserà un totale di 254 dipendenti nell’area sportiva e 106 negli altri settori. I membri del Consiglio di amministrazione e i dirigenti principali ridurranno volontariamente i loro stipendi per “superare questa grave situazione e contribuire alla sostenibilità economica del club in uno dei momenti più delicati in 130 anni di storia”.
“Ringraziamo staff e personale tecnico per aver permesso di raggiungere questo accordo. Questo sforzo, a sua volta, andrà di pari passo con il fermo impegno personale di fronte all’intenso sacrificio sportivo che richiederà il desiderato ritorno in campo. Il Siviglia ha vissuto situazioni molto difficili che hanno persino minacciato la sua sopravvivenza – conclude il comunicato – e ha anche attraversato momenti tragici e drammatici. Tuttavia, nonostante le gravi battute d’arresto che ha incassato, ha sempre dimostrato di poter superare tutto ciò che ha affrontato. Con passione e determinazione è possibile andare oltre le avversità e raggiungere grandi obiettivi”.