L’elezione del nuovo presidente di Lega Calcio, Paolo Dal Pino si tinge di giallo e apre un conflitto procedurale che rischia di invalidare la stessa elezione. Dal Pino è stato eletto con 12 voti, uno in più del minimo necessario, contro i 7 riportati da Micciché mentre il Milan ha votato scheda bianca.
Il voto utile sarebbe arrivato proprio dal presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, inibito il mese scorso per 4 mesi dalla Figc per irregolarità nei pagamenti legati ai lavori di ristrutturazione a Bogliasco.
Il numero uno della Sampdoria, presente anche l’avvocato Romei in qualità di vice presidente del club, ha esercitato normalmente il diritto di voto. Eppure secondo il codice di giustizia sportiva federale all’art. 9 viene specificato che il soggetto inibito può svolgere esercizio di voto relativamente a questioni di natura patrimoniale all’ordine del giorno (e l’elezione di un presidente non lo è). Inoltre viene espresso «il divieto di rappresentare la società di appartenenza in attività rilevanti per l’ordinamento sportivo nazionale e internazionale», e un’assemblea elettiva possiede questi contorni.
Non è improbabile che alcuni dei club sconfitti (tra cui Juventus, Inter e Torino oltre a Sassuolo, Bologna, Fiorentina e Cagliari) decidano di avviare la procedura per rendere nulla l’elezione di Dal Pino, voluta appunto dal cosiddetto “partito Lotito”.