Il calcio italiano sta cercando di affrontare il problema della pirateria: gli atti illegali costano 350 milioni all’anno e i diritti tv ne risentono…
Il calcio italiano deve fare i conti con la pirateria. Gli accessi ai siti illegali per vedere le partite di Serie A soprattutto sono in continua ascesa e il Governo sta cercando di porre un freno. La data segnata sul calendario è quella del 8 dicembre, quando dovrebbe partire il Decreto Legge Caivano, che prevede che la piattaforma per bloccare i siti illegali parta con Juventus-Napoli.
I broadcaster e la Serie A, soprattutto, hanno spinto molto in questa direzione considerando, come si legge sulla Gazzetta, che ogni anno vengono persi dal sistema circa 350 milioni di euro a causa degli accessi ai siti che trasmettono le partite illegalmente.
Diritti tv, l’aumento della pirateria preoccupa la Serie A
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La piattaforma dovrebbe essere in grado di bloccare gli IP illegali entro 30 minuti dalla loro individuazione e consentirà alla Polizia e alla Guardia di Finanza di risalire a chi usufruisce del servizio illegale. I numeri della pirateria sono preoccupanti e la Serie A, che ha veduto a Dazn e, peer tre partite a giornata, a Sky i diritti fino al 2029 vuole porre un freno.
Negli ultimi anni il fenomeno è in aumento. Dai 14,7 milioni di atti illegali del 2017 fino ai 41 milioni del 2022, con un aumento dal 2021 al 2022 del 26%. Considerando anche che circa 3 milioni di italiani sono abbonati alle IPTV illegali, ovverosia il 6% della popolazione con più di 15 anni.