Emil Audero è in crisi. Ma deve rialzarsi e parare per la Sampdoria, per la sua salvezza. Inutile negarlo non è un momento semplice, anzi. Il numero uno di Claudio Ranieri sta vivendo un momento difficile tra i pali della porta blucerchiata. Un momento di crisi da superare con l’aiuto di tutti. Deve reagire, superarsi. I numeri non mentono. Trentasette goal subito in 22 partite, 9 reti di queste solo nelle ultime tre: 5 goal raccolti nella porta dell’Olimpico contro la Lazio e i 4 con il Napoli. Nel mezzo lo 0-0 col Sassuolo.
Poi gli altri numeri: 65 il numero delle sue parate: 44 per tiri dall’area di rigore, 21 per conclusioni da fuori. Miracoli? Pochi e questa è una delle
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Ma non ci sono solo le reti subire a condizionare il giudizio su Audero. Che probabilmente non sarà mai il miglior portiere al mondo ma nemmeno l’ultimo arrivato. Ma le domande sull’enfant prodige sono tante. La prima è se il reale valore di Emil sia quello pagato alla Juventus: venti milioni di euro. L’idea dei tifosi è chiara: Audero, che ha soli 23 anni, è stato sopravvalutato. Ci sono poi i confronti col passato, con la Sampdoria di Giampaolo diversa da quella di Ranieri, diversissima da quella di Di Francesco. La serenità per un portiere è fondamentale e ora lui probabilmente non è in questa situazione.
Per altri il problema è non avere alle spalle un portiere forte, uno che può rubargli il posto. Un Puggioni del caso, tanto per fare un nome.
In panchina la Sampdoria ha Andrea Seculin, 29 anni, ex Chievo, che l’ultima stagione completa l’ha giocata all’Avellino in B nel 2013-14 (24 presenze), poi al Chievo ha fatto 9 presenze in campionato in 4 anni. E poi Wladimiro Falcone, 24 anni, che lui almeno una stagione completa l’ha fatta l’anno scorso alla Lucchese, ma in C, non proprio un super curriculum. Insomma meglio sperare e augurarci che Emil Audero esca dalla crisi, si rialzi e torni a parare per la Sampdoria…